Mozione di sfiducia e richieste di dimissioni. Si scatena l'opposizione giustizialista

I dem volevano costituirsi parte civile, no del giudice. La solidarietà di Piantedosi

Mozione di sfiducia e richieste di dimissioni. Si scatena l'opposizione giustizialista
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Dimissioni e soldi. La sinistra giustizialista imbraccia le forche e va all'assalto del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, rinviato a giudizio dal Gup di Roma Maddalena Cipriani nell'ambito del procedimento che lo vede accusato di rivelazione del segreto d'ufficio per la vicenda dell'anarchico Alfredo Cospito. Pd, M5s e Verdi perdono ogni freno inibitorio garantista. Nonostante una richiesta della Procura di Roma di non luogo a procedere contro l'esponente meloniano.

Ormai anche la parte più riformista dei democratici (Delrio, Guerini, De Micheli) obbedisce al diktat di Travaglio, Scanzi e Bonafede. La furia giustizialista della compagnia di Schlein compie, stavolta, un salto di qualità: il Pd batte cassa. Quattro deputati provano a entrare nel procedimento come parte civile. Richiesta però respinta dal giudice. Chi sono i quattro dem che volevano rosicchiare un po' di soldi al sottosegretario? L'ex ministro Andrea Orlando, Debora Serracchiani, Walter Verini e Silvio Lai. Sfumato il grano, parte la batteria: dimissioni, dimissioni. A guidare l'assalto giustizialista sono i grillini: «Vicenda gravissima. Delmastro deve dimettersi» - attaccano le parlamentari M5S nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato Valentina D'Orso e Ada Lopreiato. Elly Schlein apre il fronte caldo in Parlamento: «Abbiamo chiesto la calendarizzazione della mozione di censura che tutte le opposizioni avevano chiesto insieme e aspettiamo. Vorrei capire cosa ne pensa Meloni e cosa ne pensa il ministro Nordio. Anche perché aveva parlato lei per prendere le difese di Delmastro; il giudice ha smentito lei e ha smentito il ministro Nordio».

Angelo Bonelli, il talent scout di Soumahoro, è duro: «Questa destra sembra utilizzare lo Stato senza rispettare le regole e, per questo, sono convinto della correttezza della mia denuncia. Ora, per rispetto delle istituzioni, Delmastro dovrebbe dimettersi». Alla saga giustizialista si accoda Ilaria Cucchi. Il Pd punta alla mozione di sfiducia in Aula. Ma il capogruppo Fdi al Senato Lucio Malan liquida gli attacchi della sinistra con un secco: «Le opposizioni si sono esercitate in quello che è diventato ormai il loro passatempo quotidiano e cioè chiedere le dimissioni di esponenti del governo».

Nel fronte delle opposizioni si sfila Enrico Costa di Azione: «Sul caso Delmastro abbiamo in più occasioni manifestato le forti critiche sul piano politico, non possiamo però condividere l'atteggiamento di quelle forze di opposizione che fanno discendere conclusioni da ogni passaggio giudiziario (ben lontano da una sentenza definitiva) riguardante il sottosegretario e che addirittura tentano di inserirsi nel processo per rafforzare le accuse. L'opposizione si fa in Parlamento non in tribunale».

E il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi replica alle opposizioni, dal sito della Stampa: «C'è la presunzione d'innocenza. Oltretutto il pm ne aveva chiesto l'assoluzione e il gup si è dissociato. A Delmastro rinnovo comunque la mia amicizia, simpatia e solidarietà»,

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