"Senza dubbio in questo momento abbiamo bisogno di unità". Poco prima di lasciare le Fosse Ardeatine, dove questa mattina è stato commemorato il 69° anniversario dell'eccidio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si è concesso una battuta per lanciare un auspicio di unità tra le principali forze politiche che siedono in parlamento. Davanti a una situazione sempre più complessa, il capo dello Stato attende le prossime mosse di Pier Luigi Bersani a cui ha conferito l'incarico di sondare il terreno per capire se esiste una maggioranza disposta a sostenere un suo governo. "Abbiamo bisogno di unità - ha detto Napolitano - ma anche di pensare adesso all’interesse generale del Paese e di dare continuità alle nostre istituzioni democratiche".
Adesso la palla non è più nelle sue mani. E a Napolitano non resta che vestire i panni dello "spettatore interessato". "Sto per concludere il mio mandato e questo probabilmente è l’ultimo atto pubblico, ufficiale, che io compio e sono felice che sia questo", ha spiegato concludendo il discorso a Sant’Anna di Stazzema, luogo dell’eccidio nazista dell’agosto 1944. È la sua ultima crisi di governo e la segue con attenzione le evoluzioni del dibattito tra le forze politiche. Non è più lui a dover ascoltare partiti e parti sociali, prendere appunti, cercare i punti di intesa e trovare, infine, la sintesi. Adesso tocca a Bersani che a voluto questo ruolo pur non avendo i numeri per governare, pur non essendo uscito pienamente vincitore dalle urne. Napolitano avrebbe desiderato tempi molto rapidi, ma quando ieri mattina il Pd ha diramato il calendario delle consultazioni, i tempi non sono sembrati certamente quelli. Bersani inizierà i colloqui puramente politici non prima di martedì. Una scelta che lo obbliga a tornare al Quirinale per riferire non prima di giovedì prossimo. Insomma, se un governo ci sarà, arriverà sicuramente dopo Pasqua. Appunto il contrario di quello che ieri il capo dello Stato aveva auspicato alla fine del suo lungo intervento davanti alle telecamere.
Per il 28 marzo Napolitano ha già programmato una pausa di relax tutta pasquale nella sua amata Napoli. Pausa che potrebbe anche saltare all'ultimo momento, qualora l'emergenza politica lo dovesse richiamare al Colle. D'altra parte, la crisi non aspetta. E il presidente della Repubblica lo ha detto e ripetuto incessantemente a tutti i suoi interlocutori in questi giorni di consultazioni. In realtà, è sotto gli occhi di tutti il possibile fallimento di Bersani che per rincorrere il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo ha voltato le spalle ai moderati.
Una mossa che ha spinto Silvio Berlusconi a minacciare il ritorno alle urne quanto prima. Tuttavia, Napolitano continua a confidare: "Non si può essere altro che fiduciosi, bisogna essere fiduciosi per forza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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