Napolitano già in salvo si arena l'impeachment

Napolitano già in salvo si arena l'impeachment

RomaI grillini ci avevano sperato, ma l'affaire Friedman non carica Forza Italia contro il Quirinale tanto da far appoggiare la loro richiesta di impeachment. Gli azzurri non partecipano al voto e il Comitato bicamerale archivia la messa in stato d'accusa del capo dello Stato, come volevano i dem. Sono 28 i favorevoli (Pd, Ncd, Lega, Sel, Sc, Ppi e socialisti) e 8 i contrari. Il M5S rimane solo in questa crociata contro Giorgio Napolitano.
La mozione chiude la vicenda perché «manifestamente infondata», con una votazione uninominale, mentre i parlamentari di Fi lasciano la sala insieme a quelli di Gal, protestando per l'accelerazione dei lavori che non ha permesso il «necessario approfondimento», dopo le rivelazioni sul ruolo di Napolitano nella sostituzione di Mario Monti a Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi, nel 2011. Al voto non prendono parte, per ragioni di opportunità e non politiche, anche i due presidenti: Ignazio La Russa (Fdi) e Dario Stefano( Sel).
Quello che il giorno prima sembrava un inedito fronte comune anti-Colle di grillini e azzurri, almeno per il voto sull'infondatezza della richiesta, si sfalda alla prima prova. L'alt sarebbe arrivato da Berlusconi in persona, che pur contrariato dalle conferme sulle manovre del Colle non vuole esporsi su un'iniziativa senza speranza, né favorire in qualche modo il leader pentastellato. Fi chiede, con il capogruppo Renato Brunetta, un'«operazione verità» da parte di Napolitano sulle vicende raccontate da Alan Friedman, ma non intende salire sul carro dell'impeachment targato M5S, come troppo presto aveva festeggiato il movimento.
Poco prima della riunione del Comitato lo preannuncia Francesco Paolo Sisto, presidente della commissione Affari costituzionali della Camera: «Le accuse indicate dal movimento non le condividiamo. Non si fa nessun asse tra M5S e Fi».
I grillini rimangono isolati e alla sconfitta reagiscono denunciando che a prevalere sono stati «patti e ricatti, dopo una notte di incontri al Quirinale». Annunciano che raccoglieranno le firme in Parlamento perché il caso-Napolitano sia discusso in aula, in seduta congiunta.

Poi sul blog Beppe Grillo alza di nuovo la voce: «Come può rimanere ancora al Quirinale? Napolitano deve avere la dignità di dimettersi». Non si accorge che ormai il sipario è calato, almeno su questo atto dell'opera. «Mi auguro che si chiuda una vicenda patetica. Era pura propaganda», commenta Danilo Leva del Pd.

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