"Forse sono maranza". Il libro-manifesto e quel Pd che giustifica la violenza nelle periferie

Con la solita logica ideologica, nel circolo Pd è stato presentato il libro che "è un appello dalle banlieue francesi alle periferie globali a una lotta di liberazione dei maranza"

Sarah Brizzolara, consigliere comunale del Pd
Sarah Brizzolara, consigliere comunale del Pd
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"Maranza di tutto il mondo, unitevi! – Per un’alleanza dei barbari delle periferie" è il titolo del libro dell'autrice Houria Bouteldja che, come dice la sintesi offerta dal centro sociale Foa Boccaccio, quello di Ilaria Salis, "offre spunti luminosi per avviare una conversazione urgente e necessaria". Il libro è stato presentato nel Circolino di viale Libertà a Monza, utilizzato dal Pd come proprio circolo cittadino. "In un mondo governato da ricchi bianchi", scrive ancora il centro sociale, "l'autrice suggerisce un'alleanza tra beaufs et barbares, 'bifolchi' e 'barbari', ovvero la classe proletaria bianca e quella composta da persone 'bipoc' (black, indigenous, people of color). Non crediamo nella perfezione, ma in interazioni imperfette e alleanze impreviste". Nella prefazione del libro si legge, invece, che è "è un appello dalle banlieue francesi alle periferie globali a una lotta di liberazione dei maranza, categoria che accomuna i giovani delle nuove 'classi pericolose'".

Ci sono stati malumori politici per a decisione di prestare un circolo di partito alla presentazione di un libro di questo tenore anche se, come ci ha tenuto a sottolineare il consigliere comunale del Pd, Sarah Brizzolara, il partito non è stato coinvolto nell'organizzazione. Il Pd pare si sia limitato a concedere lo spazio a un centro sociale, spesso al centro delle cronache per occupazioni irregolari, e non solo. Ma Brizzolara è andata oltre nella sua nota, imbastendo una giustificazione sociale a quanto sta accadendo nelle città e al libro: "La politica dovrebbe invece interrogarsi sul disagio sociale e sulla condizione dei giovani. Che tipo di società abbiamo creato? Sfruttati sul lavoro, che crescono in scuole fatiscenti ed espulsive. Poi dopo essere cresciuto in questa società a 21 anni ti viene detto che non fai parte di questo Paese e non hai gli stessi diritti". Una rappresentazione ideologica da parte di Brizzolara, secondo la quale, a fronte di questo, "come fai a non sentirti incazzato? Mi sentirei incazzata anche io che per anni sono stata sfruttata lavorando a pochi euro la sera. Forse sono anche io un po’ maranza?".

Il parallelismo di Brizzolara fa acqua da tutte le parti e va a scaldare un clima che già di per sé è rovente. "Non dobbiamo incendiare la rabbia che sta sotto la cenere. Non ci sono solo diritti, ma anche doveri.

Io ricordo che l’Italia non è degli italiani, ma l’Italia è di chi la ama", ha dichiarato Andrea Arbizzoni, consigliere di Fratelli d’Italia, che ha respinto l'accusa di voler censurare la presentazione, che di fatto si è svolta senza problemi e senza che nessuno si sia presentato per contestarla. Che invece è ciò che accade quando vengono presentati libri che non piacciono alla sinistra.

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