"Sono certo che, se fossi rimasto comodamente seduto su quel treno, tra quelli che hanno polemizzato per il mio operato in questi giorni, avrei senz’altro trovato qualcuno che avrebbe trovato il modo di accusarmi perché lo Stato non era presente a Caivano". Il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, chiude in questo modo le polemiche relativa alla fermata di Ciampino dove lui è sceso dal treno sul quale viaggiava sulla tratta ferroviaria Roma-Napoli. Nel corso del Question Time alla Camera, il ministro ha risposto a un'interrogazione sulla vicenda riportata dalla stampa la scorsa settimana.
Lollobrigida etichetta come "pretestuose" le polemiche legate alla sua condotta come esponente di governo. Subito dopo la partenza da Roma, il treno dall'alta velocità è stato deviato, "indipendentemente da me, sulla linea ferroviaria ordinaria ed è stato annunciato un ritardo prima di 75 minuti e successivamente di 100 minuti". In pochi chilometri il treno si è fermato più volte e a lungo: "Evidentemente la percorrenza ha messo a rischio la mia partecipazione agli eventi ricordati, con gravi conseguenze di natura organizzativa tutte a danno del personale scolastico, dei carabinieri e dei tanti cittadini che sostavano all'aperto in una giornata di allerta meteo in Campania".
Visto il ritardo accumulato dal treno, ha spiegato il ministro dell'Agricoltura, "ho ritenuto di chiedere se era possibile effettuare una fermata straordinaria, senza alcuna pretesa di ricevere un trattamento di favore", bensì nel pieno rispetto "del Regolamento delle Ferrovie dello Stato, che ben conosco, avendo svolto l'incarico di Assessore regionale ai trasporti".Il deputato di Fratelli d'Italia aggiunge che, in questo caso, come dichiarato dai responsabili di Ferrovie dello Stato, "non v'è stato alcun disagio ulteriore all'utenza, né costo aggiuntivo e che tutti i passeggeri hanno avuto la possibilità di scendere alla stazione di Ciampino". Lollobrigida si dice "certo di aver fatto il mio dovere: la mia presenza ad un’iniziativa come quella di Caivano rappresentava la vicinanza dello Stato in un territorio martoriato dalla criminalità". A dimostrazione della buonafede del ministro, lo stesso Lollobrigida ritiene che "più di quanto possa dire io, valgono le parole del sacerdote simbolo della rinascita di Caivano a dare il senso della mia visita: 'È normale che il ministro Lollobrigida abbia fatto di tutto per esserci a Caivano. Va capito, lo aspettavano comandanti dei carabinieri, esponenti della società civile, sottosegretari, ma soprattutto i cittadini. È bello quando lo Stato dimostra di voler essere così presente'".
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