"Nessuno spazio alla propaganda estremista". A Torino arriva Abu Daqqa, già espulsa da Parigi

"Nessuno spazio alla propaganda estremista". A Torino arriva Abu Daqqa, già espulsa da Parigi
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Sta accadendo qualcosa di grave nelle università e non tutti sembrano rendersi conto. Mentre a La Sapienza di Roma i collettivi di sinistra hanno ripreso la "caccia al fascista", ossia tentano in ogni modo, anche con la violenza, di allontanare i gruppi che non sono allineati con loro, a Torino il 25 novembre in nome del femminismo è stata invitata Miriam Abu Daqqa. Questo nome non dice molto nel nostro Paese ma si tratta di una persona legata al Fronte popolare per la liberazione della Palestina, gruppo che l'Unione europea, così come Stati Uniti e Canada, ha inserito nella lista delle organizzazione terroristiche.

"Dopo più di un anno di genocidio e di resistenza ci troviamo di fronte ad una società e ad un femminismo bianco che oscurano ed eclissano la sofferenza delle donne palestinesi, privilegiando una narrazione centrata sui propri corpi e sulle proprie latitudini geografiche", è il messaggio che si legge sotto l'annuncio dell'evento, organizzato dal Progetto Palestina. Siamo arrivati a un nuovo livello dell'ideologia, il "femminismo bianco" che, insieme al "patriarcato bianco", sembra costituire uno dei pilastri del disfacimento della società moderna. Così dicono estremisti di sinistra. "Vogliamo parlarne a partire dalla resistenza delle donne palestinesi con le quali comprendiamo l’impasse di un femminismo bianco ostile, che non accetta il confronto con il resoconto del razzismo e dell’islamofobia dilaganti", si legge ancora.

"L'impossibilità del femminismo bianco occidentale di rispondere alle esigenze delle donne nella loro interezza e la sua incapacità di riuscire a porsi come lotte con un impatto globale, derivano dalla mancata riflessione sulle proprie responsabilità che hanno avuto, e che continuano ad avere, nell’oppressione sistematica delle donne non bianche", scrivono. Tutto ciò per giustificare la presenza di Abu Daqqa negli spazi dell'Università di Torino, al Campus Einaudi. Chi è questa persona lo spiega bene Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera: "Ministero dell'Interno e Università di Torino attenzionino la presenza di Miriam Abu Daqqa all'Università di Torino, nell'ambito di un incontro organizzato dagli estremisti ProPal il 25 novembre al campus Einaudi. Si impedisca che una persona già espulsa dalla Francia, e quindi evidentemente ritenuta estremamente pericolosa, faccia propaganda violenta".

La piazza di Torino, come ben sottolinea l'onorevole, è una delle più calde in Italia. L'infiltrazione dei centri sociali e dei gruppi anarchici nelle manifestazioni è una costante. Durante l'ultimo weekend è stato lanciato contro le forze dell'ordine un ordigno al cloro, che ha causato 20 feriti tra gli agenti, ma è stato anche emulato il gesto della P38, segno di conclamata matrice terroristica.

"Mi appello al buon senso di tutti coloro che vogliono lavorare per impedire che l'odio e la violenza prevalgano affinché nessuno spazio vi sia per una simile propaganda estremista", conclude l'onorevole.

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