Non ha posto a mezz'asta le bandiere del municipio, durante la giornata di lutto nazionale proclamata dalla presidenza del consiglio dei Ministri in occasione dei funerali di Silvio Berlusconi. E dopo esser stato attaccato dal centrodestra, solo nelle scorse ore ha fornito la sua versione dei fatti: alla base di tutto non ci sarebbe stata alcuna protesta di natura politica, ma una sorta di dimenticanza dovuta ad una serie di coincidenze.
Protagonista della vicenda in questione è Daniele Rossi, sindaco di sinistra di Seggiano. Il "caso" del paese situato in provincia di Grosseto, sull'Amiata, è forse unico: in altre realtà comunali di tutta Italia, diversi sindaci di centrosinistra hanno manifestato la propria contrarietà alla proclamazione del lutto nazionale tenendo a mezz'asta le bandiere dei palazzi comunali solo per il tempo necessario alla celebrazioni delle esequie dell'ex-premier. A Seggiano invece, non solo questa prescrizione non è stata proprio rispettata, ma nei pressi del municipio non ci sarebbe stata nemmeno la bandiera italiana (rimossa in quanto deterioratasi ed ancora in attesa di essere sostituita, a quanto sembra).
L'attacco della Lega
E già nei giorni scorsi, la Lega aveva posto l'accento sulla questione, criticando apertamente il primo cittadino e sollecitando una risposta da parte sua. “Ancora una volta l’amministrazione ci ricorda come una delle sue principali caratteristiche sia la "sciatteria" politica, insieme all’irriconoscenza e all’insensibilità verso ogni forma di galateo istituzionale. In questo caso, nella giornata del lutto nazionale per la scomparsa di Silvio Berlusconi” - il commento del segretario della Lega Amiata, Gilberto Alviani, e del consigliere comunale di "Seggiano per l'Amiata" Mario Simi, espresso in una nota - il Comune, nella persona del sindaco Rossi, non si è nemmeno posto il problema di porre a mezz’asta la bandiera italiana, facendosi anche stavolta scivolare addosso la questione. Figuriamoci se rispetto e dovere istituzionale siano problemi che lo riguardano. Meglio non toccare questo tasto ed andare avanti con l’insofferenza tipica della compagine amministrativa sospinta solo dal dover galleggiare”.
Il sindaco si giustifica
E dopo aver incassato il colpo, qualche ora fa lo stesso Rossi ha rotto il silenzio: a suo dire, non sarebbe in buona sostanza stato al corrente della necessità di porre le bandiere a mezz'asta. Questo perché non avrebbe avuto modo di leggere nei dettagli la comunicazione inviata da Roma a tutti Comuni, inerente alle disposizioni da attuare per il giorno di lutto nazionale. A monte ci sarebbe quindi stata una leggerezza da parte sua e non un atto polemico nei confronti di Berlusconi (sempre secondo lui). "La comunicazione ci è arrivata nella mattina di martedì scorso, ma ero impegnato tutto il giorno all’Unione dei Comuni dell’Amiata Grossetana.
E mercoledì scorso ero fuori sede - ha dichiarato Rossi al quotidiano La Nazione - mi preme sottolineare che dietro a quanto accaduto non c’è nessun intendimento politico, né di contestazione nei confronti delle decisioni governative".Il Cavaliere è scomparso ormai una settimana fa. Ma a distanza di cinque giorni dai funerali, le decisioni prese da alcuni enti locali nella giornata di mercoledì scorso continuano a quanto pare a far discutere.
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