Continua lo scontro a distanza tra Roberto Vannacci e Pier Luigi Bersani, che dalla Festa Nazionale dell'Unita si è mostrato sprezzante nei confronti del generale e della querela per diffamazione avanzata nei suoi confronti. "Si è capito che a me di Vannacci frega il giusto, non è che faccio l'alter ego di Vannacci e mi metto a commentare Vannacci", ha dichiarato tra gli applausi. Eppure, dell'eurodeputato eletto con la Lega è stato lui a parlare, questa volta, senza che nemmeno fosse presente. Poi, l'ex segretario del Partito democratico ha anche ribadito la sua ferma posizione nei confronti del generale: "Non si può accettare che nel 2024 ci sia qualcuno che definisca chi è normale e chi è anormale, avendo le stellette per giunta, siamo avanti coi lavori".
La polemica è emersa nuovamente nell'ultima settimana a fronte delle ultime dichiarazioni di Vannacci, il quale si è detto "disponibile a chiudere la vicenda da cui è scaturita la condanna dell'onorevole Bersani per diffamazione nei miei confronti se egli riterrà di formulare scuse pubbliche per il linguaggio utilizzato". Quindi, il generale ha voluto sottolineare di non avere "alcuna ossessione personale nei suoi confronti" ma "non è tollerabile l'uso di un linguaggio offensivo sul piano personale, che rischia di legittimare e incentivare violenze verbali estranee al dibattito civile". Il riferimento è a una esternazione fatta da Bersani esattamente un anno fa dal palco della Festa dell'Unità del 2023, quando l'ex segretario del Pd apostrofò Vannacci come "coglione".
Tuttavia, l'europarlamentare sarebbe anche disponibile a ritirare la sua querela a una condizione: "Le scuse pubbliche dell'onorevole Bersani siano associate a una donazione a un'associazione di militari e poliziotti vittime del dovere. Questo gesto rappresenterebbe un segnale concreto di volontà nel superare l'accaduto oltre che un'opportunità per contribuire a una causa di grande valore morale". Eppure, nonostante questa potrebbe essere l'occasione, non solo per chiudere una vicenda giuridica senza intasare i tribunali, ma anche per contribuire a una causa importante, Bersani non sembra disponibile ad accettare l'offerta.
"Quando Vannacci avrà chiesto scusa a ebrei, femministe, omosessuali, neri e a tutti gli 'anormali' del mondo avrà anche le mie scuse", ha replicato l'ex segretario davanti all'offerta. E ora l'ennesima uscita nei confronti del generale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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