Padoan ostenta ottimismo: niente manovra correttiva

Il ministro dell'Economia: "L'Italia rispetterà la regola del 3% nel rapporto deficit/Pil. Molti paesi non lo fanno, a partire dalla Francia"

Padoan ostenta ottimismo: niente manovra correttiva

I dati sull'economia sono ancora molto deludenti. E non si può dire che le cose vadano meglio per i conti dello Stato. Eppure, nonostante tutto, il governo ostenta ottimismo e fa sapere di non avere in mente una manovra correttiva. Ad affermarlo è il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in un'intervista al Corriere della sera. Al giornalista che gli chiede se escluda la manovra correttiva, anche alla luce dei dati sul Pil, dice: "Esatto". E aggiunge: "I dati del primo trimestre sono stati deludenti non solo per l'Italia ma per quasi tutta l'Europa e gli Usa". Un modo come un altro per sottolineare che se le cose vanno maluccio per noi, per gli altri paesi non vanno meglio. Mal comune mezzo gaudio. Quanto al tanto discusso rapporto deficit/Pil, fissato al 3%, Padoan mette i puntini sulle i: "La regola dice 3%. Molti Paesi ancora non la rispettano, a partire dalla Francia. Noi la rispetteremo".

Il ministro riflette poi sull’appoggio dato a Juncker alla presidenza della Commissione Ue e alla domanda se la ritenga ancora una mossa corretta risponde: "Ripeto quello che il presidente Renzi ha sempre detto: la prima cosa da fare è vedere quali sono i programmi e mettersi d’accordo, poi si fanno le scelte sulle persone. Mi sembra che sul fatto che la crescita e l’occupazione debbano essere la priorità ci sia convergenza, lo si è messo nero su bianco nelle conclusioni del Consiglio europeo".

Il ministro si sofferma poi su un altro tema importante, quello della crescita e dello sviluppo: "Ho riscontrato un’adesione molto vasta e convinta alla crescita.

Le contrapposizioni tra crescita/austerità, Nord/Sud, Paesi che hanno fatto riforme/quelli che non le hanno fatte, sono spesso dannose e costruite artificiosamente".

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