Ieri, un nutrito gruppo di militanti di Casa Pound è sceso in strada a Padova per una manifestazione pacifica per dire basta alle aggressioni e alla dittatura del pensiero. La città è diventato territorio esclusivo dei centri sociali e delle militanze dell'estrema sinistra, che minacciano violenza, e la perpetrano pure, contro chi non è allineato. L'ultimo episodio in città risale allo scorso febbraio, quando Casa Pound era impegnata in un banchetto (autorizzato) per raccogliere le firme in favore della remigrazione in Prato della Valle. Il centro sociale Pedro ha scatenato la sua violenza sui militanti di destra e il bilancio è stato di 19 persone denunciate, con anche 12 fogli di via e 11 avvisi orali.
Erano quasi in 1000 questo pomeriggio tra "cittadini, militanti e simpatizzanti di Casa Pound e di diverse associazioni e movimenti uniti nella difesa della libertà di espressione contro ogni forma di intimidazione politica", si legge nel comunicato. In occasione della violenza, il centro sociale si è difeso sostenendo che "è noto che questa città ha un sano Dna antifascista e socialmente non accetta provocazioni di questo tipo", ossia manifestazioni di piazza di Casa Pound, benché autorizzate. "Pretendiamo la libertà immediata per le 22 antifasciste ed antifascisti", si legge nella nota del centro sociale diffusa subito dopo gli eventi, nella quale sostenevano di essere stati provocati. Il bilancio in quell'occasione fu di tre militanti di Casa Pound che dovettero ricorrere alle cure ospedaliere e uno di loro venne ricoverato per subire un'operazione di ricostruzione in conseguenza della frattura del pavimento dell'orbita oculare.
Casa Pound, a seguito della manifestazione, "esprime soddisfazione per l’ampia adesione e sottolinea come il corteo abbia rappresentato una risposta concreta a chi, attraverso connivenze politiche, amici in magistratura e pressioni mediatiche, tenta invano di chiudere spazi legittimi".
L'aggressione, conclude il gruppo nella sua nota, "è un segnale allarmante di un clima di intolleranza che non possiamo più accettare". Casa Pound "ribadisce il proprio impegno a garantire che il diritto a esprimersi sia rispettato per tutti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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