
Ancora una volta, i centri sociali si sono sentiti in dovere e in diritto di aggredire fisicamente chi non la pensa come loro. È successo a Padova, dove i militanti del Cso Pedro hanno assaltato il banchetto di Casa Pound in Prato della Valle, che era stato regolarmente autorizzato dalla Questura nella città veneta così come in altre città del Paese. Il gruppo di estrema destra, in questa occasione, si stava limitando a raccogliere firme per la remigrazione, ossia per chiedere che tutti gli immigrati sul territorio vengano rimandati nel Paese di origine. Una proposta sulla quale si può essere o non essere in accordo, ma questo non può in nessun caso giustificare metodi fascisti di repressione come quelli del centro sociale.
L'aggressione è avvenuta in pieno giorno, attorno alle 11.30 del mattino. La piazza in quel momento era gremita di persone che hanno assistito impotenti all'aggressione. Gli esponenti dei centri sociali hanno prima mandato all'aria il banchetto e poi hanno cercato di colpire anche i militanti che in quel momento di trovavano lì per raccogliere le firme. Erano in tutto 20 gli antagonisti di estrema sinistra, che alla vista vista degli agenti accorsi dopo la chiamata al 112 hanno cercato di darsi alla fuga. Sono stati tutti, o quasi, intercettati poco distante, in via Sanmicheli, dove sono stati bloccati e portati in Questura dove si trovano ancora adesso. Sul caso stanno indagando anche gli agenti della Digos. La posizione degli antagonisti è ora al vaglio delle autorità.
"Mentre nei nostri confronti, dalle denunce e Daspo assurdi per la commemorazione di Acca Larenzia fino ai divieti di manifestare, è in atto un’inspiegabile criminalizzazione di un movimento che da 20 anni agisce alla luce del sole, dall’altra parte, in un clima di impunità totale si permettono agguati del genere in grossa superiorità numerica che colpiscono il nostro diritto a stare in piazza per le nostre battaglie politiche", si legge in un comunicato di Casa Pound.
"È piuttosto singolare, considerato che ad ogni nostra iniziativa vengono blindate intere città, che il banchetto regolarmente autorizzato non fosse proprio in quel momento presidiato dalle forze dell’ordine", aggiungono dal gruppo, secondo il quale "non possono esistere città ostaggio di centri sociali e della ‘mafia antifascista’ che evidentemente vanta sostegni istituzionali ad ogni livello e, nel chiedere la condanna unanime di questa vile aggressione che mira ad alzare il clima di tensione, non faremo passi indietro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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