Papa Francesco parla ai giovani: "Non fatevi rubare la speranza"

Il Santo Padre celebra la Domenica delle Palme e incontra i ragazzi in vista della prossima Gmg di Rio de Janeiro: "Un cristiano non può mai essere triste"

Papa Francesco durante la celebrazione della Domenica delle Palme
Papa Francesco durante la celebrazione della Domenica delle Palme

"Per favore non lasciatevi rubare la speranza!". Questa mattina, dalla basilica di San Pietro, si è alzato il grido di papa Francesco che nell’omelia della Santa Messa nelle Domenica delle Palme, ha denunciato chiaramente il rischio che si corre a cedare allo scoraggiamento. "In questo momento viene il diavolo mascherato da angelo e tante volte insidiosamente ci dice la sua parola - ha detto a braccio esortando la folla - non ascoltiamolo, seguiamo Gesù". "Dobbiamo vivere la fede con un cuore giovane, sempre, anche a 70 e 80 anni - ha, poi, insistito - con Cristo il cuore non invecchia mai".

"Non siate mai uomini, donne tristi: un cristiano non può mai esserlo". Il Santo Padre ha esortato alla folla di oltre 250mila fedeli presenti questa mattina in piazza San Pietro per i riti della Domenica delle Palme invitandoli a non lasciarsi prendere mai dallo scoraggiamento. Il nuovo Pontefice ha parlato soprattutto ai giovani che partecipavano alla celebrazione diocesana della Giornata Mondiale della Gioventù spiegando loro che la gioia non nasce dal possesso delle cose, ma dall’aver incontrato una Gesù, dal "sapere che con Lui non siamo mai soli, anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con problemi e ostacoli che sembrano insormontabili". Dalle guerre alle violenze, dai conflitti economici che colpiscono chi è più debole alla sete di denaro e di potere. E ancora: la corruzione, le divisioni, i crimini contro la vita umana e contro il creato. "Non dobbiamo credere al Maligno che ci dice - ha esortato - non puoi fare nulla contro la violenza, la corruzione, l’ingiustizia, contro il peccato. Non dobbiamo mai abituarci al male". Papa Francesco ha, quindi, ricordato il legame che esiste tra il male e il peccato. Un legame che può essere reciso, che può essere sconfitto perché è già stato sconfitto dalla Croce. "Con Cristo possiamo trasformare noi stessi e il mondo", ha continuato esortando, dunque, a "portare la vittoria della Croce di Cristo a tutti e dappertutto".

La parola "sporcizia" che Joseph Ratzinger aveva usato nel 2005 per descrivere i mali della Chiesa nell’ultima Via Crucis presieduta dal beato Giovanni Paolo II, è stata ripetuta oggi da Papa Francesco. "Gesù sulla Croce sente tutto il peso del male e con la forza dell’amore di Dio lo vince, lo sconfigge nella sua risurrezione", ha spiegato il nuovo Pontefice ricordando che Gesù prende su di sé "il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro peccato, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la misericordia, con l’amore di Dio". Bergoglio ha, infatti, ricordato l’ingresso di Gesù a Gerusalemme con la folla che lo acclama come Re. "È una scena bella - ha spiegato ai 250mila fedeli presenti in San Pietro - piena di luce, di gioia, di festa. Questo è Gesù. Ed è una scena bella piena di luce: è Dio ma si è abbassato a camminare con noi". Gesù, infatti, non entra nella Città Santa per ricevere gli onori riservati ai re terreni, ma per essere flagellato, insultato e oltraggiato. "Gesù entra a Gerusalemme per morire sulla Croce - ha rilevato il Papa - è proprio qui che splende il suo essere Re secondo Dio: il suo trono regale è il legno della Croce".

Con un caloroso invito alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Rio de Janeiro, papa Francesco ha concluso l’omelia della Domenica delle Palme, seconda celebrazione in piazza San Pietro del suo Pontificato.

"Preparatevi bene soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità perché quell’Incontro sia un segno di fede per il mondo intero", ha esortato il Santo Padre rivolgendosi alle migliaia di giovani presenti in occasione della celebrazione diocesana della Giornata Mondiale della Gioventù.

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