La doppia morale del Pd: diffama, ma poi minaccia di querela

I dem chiedono alla Meloni di ritirare la querela contro Saviano, ma chiamano Donzelli "fascista" e minacciano pure di querela il governo

La doppia morale del Pd: diffama, ma poi minaccia di querela

Mentre cresce in tutta Italia e non solo l’escalation di minacce terroriste contro il governo, il partito democratico lo minaccia di querela.

I democratici hanno fatto sapere che nelle prossime ore presenteranno "querele e richiesta di risarcimento danni" nei confronti del sottosegretario Delmastro e di Donzelli per le affermazioni, "ripetutamente effettuate dagli stessi in diversi contesti, diffamanti e lesive della onorabilità dei parlamentari Pd e gravemente offensive della storia e dell'impegno di una forza politica che ha avuto e continua ad avere come proprio valore fondante la lotta alla criminalità organizzata e a ogni forma di terrorismo. Siamo certi - concludono - che i due parlamentari si assumeranno la responsabilità delle loro gravi affermazioni senza nascondersi dietro l'immunità parlamentare".

Anche Enrico Letta ricompare apposta per minacciare querela: I nostri deputati sono sotto un deliberato linciaggio da parte di deputati di FdI che risponderanno delle loro calunnie nelle sedi opportune”, e con lui Sandra Zampa: “Delmastro e Donzelli sono chiamati a rispondere in Tribunale delle parole diffamatorie e false contro la comunità dem. Per coprire le proprie responsabilità offendono e mentono".

Eppure fino a qualche giorno fa tutti in coro chiedevano al presidente Meloni di ritirare la querela contro la diffamazione di Saviano. Ora le querele le fanno loro, mentre continuano a calunniare, offendere e diffamare in libertà.

Il senatore del Pd Misiani ha dichiarato oggi su Twitter: ”C’è una sola espressione possibile per definire l'attacco a testa bassa contro l'opposizione di Donzelli, Delmastro e dei loro camerati di Fratelli d'Italia: squadrismo fascista".

E anche il senatore Pd Alfredo Bazoli ha scritto: "Fdi e il suo sottosegretario anziché scusarsi per sver divulgato informazioni riservate per colpire l'opposizione continuano con arroganza squadrista ad accusare il Pd di contiguità con la mafia. È caduta la maschera. Atro che destra moderna, sono e restano fascisti".

Persino Arturo Scotto, ex scissionista di Articolo Uno rientrato nel Pd: "Mai visto un partito al potere invocare le dimissioni di parlamentari d'opposizione, accostandoli a mafia e terrorismo. C'è solo un precedente: il ventennio. Quando i fascisti usavano manganello e olio di ricino. Fdi si comporta come erede legittimo. Oggi a parole, domani chissà".

Ma

come funziona per il Pd, loro possono diffamare in libertà, e gli altri non possono esprimere il proprio pensiero? Ormai la sinistra attacca Donzelli e il governo, anziché attaccare Cospito e il terrorismo.

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