Pdl, braccio di ferro tra lealisti e governativi. Cicchitto: "Sabato disertiamo"

Braccio di ferro in vista del Consiglio nazionale. I lealisti accelerano: il 23 novembre prima manifestazione di FI. Ma Quagliariello: "Il campionato si ferma"

Pdl, braccio di ferro tra lealisti e governativi. Cicchitto: "Sabato disertiamo"

Nel Pdl si guarda con apprensione al calendario. I prossimi appuntamenti segnati in rosso, dal Consiglio nazionale al voto sulla decadenza, passando per la legge di stabilità, sono cruciali per il centrodestra. Silvio Berlusconi non vuole cambiare rotta: sabato l’azzeramento del partito e il ritorno a Forza Italia, poi la battaglia in parlamento con il possibile distacco dal governo. E così si fa ogni ora più stretto lo spazio di manovra per Angelino Alfano: oggi gli "innovatori" diffonderanno un documento firmato da alcuni membri della direzione nazionale. Un estremo tentativo di tenere il punto e provare ad aprire nuovi varchi per bloccare l’ormai probabile rottura. Che potrebbe anche giungere prima dello show down di sabato qualora dovessero fallire tutte le iniziative messe in campo in queste ore.

"Nelle ultime ore c’è stata la radicalizzazione dello scontro da parte di fuochisti, lealisti e falchi, per cui sembra che vengano meno le condizioni per un dibattito sereno". In una intervista al Mattino, Fabrizio Cicchitto ha duramente criticato il programma del Consiglio nazionale di sabato prossimo: "Non è chiaro l’ordine del giorno e neanche il contesto nel quale una riunione cosi delicata dovrebbe svolgersi". Sotto sotto i "governativi" stanno pensando di disertare l'incontro. "Sabato il campionato farà una giornata di sosta, vedrete...", ha detto il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello. Alfano è seriamente intenzionato ad appoggiare il premier Enrico Letta ad oltranza, anche davanti a una manovra lacrime e sangue, anche davanti alla decandeza del Cavaliere da senatore. Ancora questa mattina, al suo arrivo a Verona, dove ha firmato un protocollo sulla sicurezza, il vicepremier ha rinnovato il proprio impegno a mantenere unito partito. Tuttavia, ha anche ricordato che "Berlusconi si è comportato sempre come uomo di Stato. Sono convinto che questa sia la linea che più ha premiato e più continuerà a premiare". Tenendo in vita il governo anche in caso dell'approvazione della decadenza, i fedelissimi di Alfano puntano a prendere tempo e a staccarsi, poco alla volta, dallo stesso Berlusconi. "Se si va ad elezioni immediate il centrosinistra è già pronto con Matteo Renzi e noi invece non abbiamo un candidato, visto che Alfano non è condiviso da una parte del partito - ha spiegato Cicchitto - ma se poi non si va al voto le cose non sono meno gravi: da un governo amico si passerebbe ad un governo ostile, nel quale il Pdl non ci sarebbe. E allora mi chiedo: che senso ha questa accelerazione?".

L'intervista rilasciata da Berlusconi all'HuffingtonPost è stata tranchant. E l’evocare la sorte di Gianfranco Fini è stato un messaggio chiaro. "È nel loro interesse ascoltare cosa dicono i nostri elettori, per non commettere errori che li segnerebbero per tutta la vita", ha detto il Cavaliere. "Voglio vedere - ragiona con gli lo sente al telefono - se Alfano regge messo davanti a questo bivio, cosa decide di fare davanti ai suoi". A separare il Cavaliere e il viceministro c’è ancora il governo delle larghe intese. Berlusconi non nasconde la tentazione di rompere (anche se ciò volesse dire collocarsi all’opposizione) dopo il voto sulla sua decadenza del 27 novembre, ma eventualmente anche prima, se il 22 novembre dovesse arrivare nell’Aula del Senato una legge di stabilità indigesta all’elettorato moderato. Alfano resta convinto che non giovi neanche a Berlusconi far cadere il governo sulla decadenza. "Dobbiamo essere tutti d’accordo che si torna a Forza Italia e che tutte le deleghe sono in mano a Berlusconi, che è quello che prende voti per tutti e quindi deve poter decidere - ha tuonato Daniela Santanchè a Quinta Colonna - poi se c’è qualcuno che preferisce la poltrona del ministro, pensando di essere diventato capace e di essere il più bravo, si sveglierà e sarà un incubo".

Intanto, il 23 novembre si terrà a Roma la prima manifestazione nazionale della nuova Forza Italia. "È un’occasione importante - ha fatto notare la deputata Annagrazia Calabria ad Agorà - per costruire insieme un nuovo progetto politico che parta dai militanti sul territorio".

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