La sinistra ha da sempre prospettato scenari nefasti e lanciato allarmi in merito alla vittoria delle elezioni da parte del centrodestra, ma la realtà dei fatti ha fornito una situazione del tutto diversa: le isterie rosse sono crollate a terra e dall'estero si guarda con apertura, fiducia e ottimismo verso l'Italia. I primi 100 giorni del governo guidato da Giorgia Meloni hanno lasciato con l'amaro in bocca i gufi della sinistra, messi a tacere anche dal recente articolo di The Times che ha elogiato l'attuale presidente del Consiglio.
The Times promuove Meloni
Il quotidiano britannico ha dedicato un pezzo al primo ministro, mettendo in evidenza come in poco tempo sia passato dall'essere considerato un pericolo per l'Unione europea all'essere la leader più popolare dell'Ue. Non a caso il titolo dell'articolo è proprio "Called a danger, now Giorgia Meloni is EU's most popular leader". È proprio così: a ridosso delle elezioni politiche del 25 settembre è stata etichettata come una minaccia, mentre allo stato attuale rappresenta il leader più popolare del Vecchio Continente.
Nel pezzo a firma di Peter Conradi è stato fatto un paragone tra le titubanze iniziali nei confronti di Meloni e i risultati portati a casa nel corso dei primi mesi di vita dell'esecutivo di centrodestra. "C'erano stati timori sul fatto che i politici del suo partito, FdI, fossero troppo apertamente nostalgici dei giorni di Benito Mussolini", ha ricordato il giornalista. Il quale non ha dimenticato che in molti avevano previsto "scontri con l'Ue e i mercati finanziari in merito ai suoi piani economici".
E c'è pure chi aveva espresso forti dubbi sulla poca esperienza di governo da parte dell'attuale primo ministro e della classe dirigente di Fratelli d'Italia, considerato un punto debole che avrebbe potuto mettere in pericolo la tenuta dell'intera coalizione. Il risultato dei primi 100 giorni di governo? Esattamente l'opposto di tutto ciò. "Eppure Giorgia Meloni è uscita dai primi 100 giorni di governo come il leader più popolare dell'Ue", ha infatti annotato Peter Conradi.
La sinistra e le Regionali
Nell'analisi di The Times c'è stato spazio anche per la spaccatura delle opposizioni, che non sono ancora state in grado di compattarsi in seguito alla disfatta elettorale. In effetti la sinistra italiana è rimasta divisa tra il Movimento 5 Stelle "anti-establishment" e il Partito democratico che a stretto giro sarà chiamato a scegliere chi prenderà il posto di Enrico Letta. Lo stesso segretario dem ha annunciato il passo indietro alla luce del deludente risultato riscontrato alle urne.
Infine nell'articolo è presente pure un passaggio sulle prossime elezioni regionali che si terranno domenica 12 e lunedì 13 febbraio. I sondaggi sorridono al centrodestra: nel Lazio parte da favorito Francesco Rocca, che si appresta a trionfare "scalzando la sinistra che invece l'ha tenuta più di un decennio".
Anche in Lombardia la coalizione di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia è data per vincente: Attilio Fontana "è sicuro di rimanere presidente della Regione" e FdI "sembra sul punto di essere il partito più grande".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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