"Picchiati dal branco solo perché di FdI". La violenza rossa degli antifascisti ad Aosta

Vergognosa aggressione ad Aosta: a farne la spesa due esponenti di FdI che dopo cena si sono recati in uno spazio comunale dove era in corso un evento

Lorenzo Aiello, coordinatore di Fratelli d'Italia ad Aosta
Lorenzo Aiello, coordinatore di Fratelli d'Italia ad Aosta
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Violenza antifascista ad Aosta, dove il coordinatore di Fratelli d'Italia è stato accerchiato dai presenti per il solo fatto che fosse presente al festival Frontdoc2024. Lorenzo Aiello si trovava al bar della Cittadella dei Giovani del capoluogo valdostano durante l'evento, per altro pubblico e aperto a tutti, insieme ad alcuni amici. Eppure, i democraticissimi partecipanti, avendolo riconosciuto, non hanno perso tempo a fare branco contro di lui perché quello, hanno detto, era un evento "marcatamente antifascista". Ci sono diverse testimonianze riportate dalla stampa locale in merito a quanto accaduto, che raccontano come Aiello sia stato prima "avvisato" da una delle ragazze presenti e poi, al suo rifiuto di andar via, dal momento che non stava facendo nulla di provocatorio, è stato accerchiato.

Il branco contro uno. "Da qua vi dovete levare dal cazzo, fasci di merda", gli hanno urlato. E ancora: "Qui non siete graditi, voi della Meloni". Ma dalle parole si è passati ai fatti. Il branco, vedendo che Aiello non era intenzionato ad andare via da un evento aperto è passato all'attacco fisico. Alcuni dei presenti lo hanno spintonato fino a quando il coordinatore di FdI non è caduto a terra, dove è stato ripetutamente colpito. Insieme ad Aiello c'erano anche Armando Mascaro, esponente di FdI in Valle d'Aosta e consigliere comunale a St. Pierre, che avrebbe ricevuto sputi, spintoni e minacce. Con loro c'era anche Philippe Milleret, leader di Pays d’Aoste Souverain, che è stato coinvolto nel tentativo di placare l'aggressione.

L'intervento delle forze dell'ordine è stato rapido: gli autori dell'aggressione sono stati fermati e identificati prima che potessero allontanarsi dal cortile. Ma anche in quel momento si sono verificate tensioni, con insulti e improperi alle forze dell'ordine. Non si sono registrati feriti nei tafferugli e attualmente non si segnalano denunce formalizzate in caserma. I fatti, per altro, si sono svolti all'interno di uno spazio comunale. Gli organizzatori si sono dissociati da quanto accaduto, hanno evidenziato il carattere inclusivo della manifestazione, che ha uno sfondo cinefilo. "Siamo arrivati lì con Aiello dopo una cena. Saremo rimasti una mezz’oretta e abbiamo parlato anche con Philippe Milleret. Una ragazza ha detto a me e Aiello che non eravamo graditi, che i fascisti lì non erano i benvenuti e che era una serata antifascista. Ci siamo ritrovati accerchiati e qualche spintone c’è stato. Mi dispiace che nessuno del bar sia intervenuto per evitare che l’episodio accadesse o degenerasse, al contrario, gli unici a fare qualcosa sono stati gli organizzatori di FrontDoc", ha spiegato Mascaro ai media locali.

Inevitabili le reazioni politiche a questa aggressione di stampo politico, che richiama fin troppo da vicino lo squadrismo fascista. Ma stavolta la matrice è indubbiamente rossa, la mano è quella degli "antifascisti" che si investono del ruolo di tutela della Costituzione e della democrazia nel nostro Paese. "Aggrediti perché di Fratelli d'Italia. Riconosciuti come appartenenti al partito di Giorgia Meloni e quindi picchiati con inaudita violenza", ha dichiarato Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia.

"La Schlein e gli esponenti del Pd condannino senza ambiguità i giovani di sinistra che ad Aosta hanno violentemente aggredito esponenti di Fratelli d'Italia e chi era in loro compagnia. A sinistra dovrebbero aver capito che fomentare odio non porta voti, ma purtroppo rischia solo di portare violenza. Solidarietà a Lorenzo e Armando", conclude Donzelli dai suoi social.

Chissà cosa sarebbe accaduto se le parti fossero state invertite. Chissà quanti speciali sarebbero stati fatti, quante ore di diretta e di discussione avrebbero imbastito i soliti noti. Eppure, attualmente, regan un silenzio imbarazzato.

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