Convegno a Messina per parlare del Ponte sullo Stretto, presente il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ma anche il solito gruppetto di contestatori. Dopo i "No Tav", ecco i “No Ponte”, ovvero i manifestanti contro l’opera per collegare Calabria e Sicilia fortemente voluta dal segretario della Lega. “Il ponte non lo farete”, uno degli slogan scanditi dai manifestanti presenti all’ingresso dell’imbarco dei traghetti in Rada San Francesco. E ancora: “Salvini merda”, “venduto”, “coniglio, esci se hai coraggio” tra un lancio di un rotolo di carta igienica e l’altro.
Salvini contestato a Messina: “No al Ponte”
Secondo i contestatori, il Ponte sullo Stretto non sarà “risolutivo” ma si tratta soltanto di un cappello che vuole mettere il governo. E allora ecco decine di attivisti con cartelli e striscioni per contestare il titolare delle Infrastrutture, in prima linea per la realizzazione dell’opera: “Il ponte è un progetto vecchio e risponde a una logica economica di 70 anni fa”, la versione di un manifestante al Fatto Quotidiano. Secondo il comitato “No Ponte”, le priorità dovrebbero essere le piccole opere tra Calabria e Sicilia, necessarie per “vivere dignitosamente”.
“Avanti con i sì”
Salvini non si è lasciato intimidire dal gruppetto di contestatori e ha ribadito il pieno sostegno del governo al progetto. “Per decenni il Paese è stato bloccato da chi ha detto no al lavoro, allo sviluppo, all’ambiente e alla crescita: se queste sono le loro “motivazioni”, vuol dire che siamo sulla strada giusta”, le parole del segretario della Lega: “Avanti con i sì, in tutto il Paese”.
Intervenuto a margine del convegno organizzato dalla Cisl, Salvini ha sottolineato che dopo cinquant’anni di carriera il Ponte sullo Stretto diventerà realtà: “Creerà 100 mila posti di lavoro soprattutto per i giovani siciliani e calabresi. Ripulirà l'ambiente, il mare, l'aria e sarà una opportunità per le imprese di tutta Italia, oltre che l'indicazione di quanto l'ingegneria italiana e gli operai italiani siano i migliori al mondo”. Il ministro delle Infrastrutture ha sottolineato che il progetto costerà al massimo 13 miliardi e mezzo, ciò che è certo è che costerà meno di quanto gli italiani hanno pagato il reddito di cittadinanza:“Con la differenza che il reddito non lascia traccia, il ponte è invece una infrastruttura che verrà usata da milioni di italiani, da tutti".
Per quanto riguarda i tempi, l’obiettivo è quello di arrivare all’apertura dei cantieri nell’estate del 2024: "L'obiettivo è quello di fare attraversare i cittadini sul Ponte di Messina a partire dal 2032".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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