"Ponza come Moro". La minaccia estremista "stile Br" al candidato in Liguria

Un manifesto di Francesco Ponzanelli è stato deturpato da ignoti che hanno lasciato la propria minaccia contro l'esponente dell'Udc

"Ponza come Moro". La minaccia estremista "stile Br" al candidato in Liguria
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La campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale della Liguria è entrata nel vivo e, purtroppo, lo dimostrano anche le minacce giunte al candidato dell'Udc, Francesco Ponzanelli. Uno dei manifesti affissi per chiedere il voto, come è solito fare in vista delle elezioni, è stato barbaramente sfregiato con la bomboletta spray. Sopra il volto del commissario provinciale di La Spezia, gli autori (ancora ignoti) del vile gesto hanno scritto: "Ponza come Moro". Il riferimento ad Aldo Moro, con accanto la stella a cinque punte, simbolo universalmente noto delle Brigate rosse ma anche dell'universo anarchico, è chiaro. Come se non bastasse, il nome del candidato è stato marcatamente cancellato, tracciando una linea nera.

"È accaduto un atto intimidatorio e infame, verso il mio ruolo da candidato politico di centro. I manifesti della campagna elettorale presenti a Sarzana (affissi nella pensilina di piazza delle corriere) sono stati vandalizzati", scrive Ponzanelli sul suo profilo Facebook, riportando l'accaduto. "Credevo che certe ideologie fossero legate ormai al passato, ma questo modo di intraprendere la politica non rientra nei miei ideali e in quelli dell’Udc proprio perché siamo moderati e i nostri valori si fondano sulla convivenza politica di tutte le forze", prosegue il candidato dell'Udc. "Io vado avanti, noi che rappresentiamo l’Udc Liguria, andremo avanti e ho già informato le autorità di Polizia denunciando quanto accaduto", non prima di aver chiesto solidarietà a tutte le forze politiche contro gli estremismi dietro quella scritta intimidatoria.

"Non possiamo tollerare queste intimidazioni. Il richiamo con la stella a cinque punte alle Brigate Rosse non può che farci inorridire, visto che riporta all'attualità uno dei periodi più bui del nostro Paese e il sacrificio per la libertà del presidente Moro", si legge nella nota diramata dal segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa. Come Udc, prosegue il segretario, "crediamo nella politica del dialogo e del servizio verso i cittadini e queste minacce non fanno altro che renderci più forti e determinati nel difendere i nostri valori. Ci auguriamo che le forze dell'ordine trovino celermente i responsabili di questo atto vile e che gli stessi possano essere assicurati alla giustizia".

Non è la prima volta che candidati di area non sinistra vengono fatti oggetto di minacce di questo tipo negli ultimi tempi, un segno preoccupante di un'ideologia che l'Italia non è riuscita a consegnare al passato, trascinandosola fino ai giorni nostri.

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