"Pure Berlinguer parlava di etnia". Lollobrigida smonta la sinistra

Il ministro dell'Ambiente a Quarta Repubblica risponde alle polemiche sulla "etnia italiana"

"Pure Berlinguer parlava di etnia". Lollobrigida smonta la sinistra
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Francesco Lollobrigida risponde alle polemiche. E lo fa a qualche giorno di distanza dopo gli attacchi subiti per le parole su quella “etnia italiana da difendere", anche incentivando le nascite. Nel salotto di Nicola Porro, su Rete 4, il ministro dell’Agricoltura respinge ogni accusa di razzismo e fa notare che il concetto di “etnia” è proprio non solo della destra, ma pure della sinistra di Berlinguer.

Per Lollobrigida, infatti, è non v’è modo per smentire che “esistano gli italiani e che gli italiani siano una etnia”. “Anche Berlinguer - ha detto il ministro a Quarta Repubblica - parlava di Trieste e di cosa rappresentasse quella città in termini etnici”. Il discorso per il ministro è semplice ed esula dal concetto di “razza”, parola peraltro scritta in Costituzione e che Lollobrigida sarebbe pure disposto ad eliminare. “L’Italia è un raggruppamento che vede una lingua comune, una cosa che con la razza non c'entra nulla", ha aggiunto. "Anche l’Unar in una sua campagna anti-discriminazione spiegava che un prodotto potesse essere realizzato da varie etnie".

Insomma: nessuno scandalo. E non c’entra nulla la “sostituzione etnica” in stile piano Kalergi o chissà quale volontà di supremazia italica. Il punto è che un’identità italiana esiste, come ne esistono altre. Altrimenti non avrebbe senso, a ben vedere, neppure il dibattito sul calo della natalità e delle culle vuote in Italia, tema che appassiona anche esponenti del mondo progressista e di sinistra. Se non esistesse una “etnia italiana”, è il ragionamento di Lollobrigida, non ci sarebbe motivo di crucciarsi: la popolazione mondiale dal 1999 ad oggi è cresciuta di due miliardi di persone. Certo: ad aumentare sono le popolazioni africane e asiatiche, ma perché preoccuparsi se tanto una "etnia italiana non esiste"? La verità, dice Lollobrigida, è che ci preoccupiamo del calo di nascite nel Belpaese perché intendiamo, a destra come a inistra, proseguire "il dato storico, culturale e linguistico italiano”.

Altrimenti basterebbe importare più migranti, ipotesi che il ministro “non esclude” ma che non considera “prioritaria”. “L’obiettivo è far nascere più italiani, non in termini razziali, ma di matrice culturale. Una matrice che qualcuno oggi vorrebbe negare. Come se non esistessero gli italiani”.

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