Quando il "padrone" diventa padre di famiglia

Bonus libri, assistenza sanitaria, incentivi: da Cucinelli a Della Valle, ecco come torna in auge l'antico modello dell'imprenditore illuminato

Un negozio Cucinelli
Un negozio Cucinelli

È conosciuto come il mago del cashmere. Ingegnere mancato, discepolo post-moderno dell'imperatore filosofo Marco Aurelio, a partire dal 1978 Brunello Cucinelli ha trasformato il vecchio borgo umbro di Solomeo in una cittadella fuori dal tempo, piazzando gli impianti nelle antiche botteghe restaurate e riportandoci i dipendenti a lavorare come usava nei secoli lontani. La strana idea, in acrobatico equilibrio tra profitto e umanesimo, per anni giudicata un po' utopia e un po' follia, è arrivata in Borsa negli ultimi tempi, con i suoi 783 dipendenti, le sue 60 boutique monomarca e il migliaio multimarca sparse in cinquanta Paesi.
Come tutti hanno ormai capito, in questa congiuntura di pensionati che rovistano dentro ai cestini il lusso continua a passarsela piuttosto bene. Cucinelli conferma: il suo cashmere tiene alla grande. Soddisfatto di come vanno le cose, sente il dovere di non godersi tutto da solo. Così, l'ultima creazione eccentrica, articolo natalizio: cinque milioni di euro da mettere sotto l'albero delle maestranze. «L'azienda non c'entra - spiega il nuovo mecenate -: è un piccolo dono che facciamo come famiglia, di tasca nostra, per dire grazie a persone che sono cresciute con noi». Se la calcolatrice non mente, saranno 6385 euro a testa. Considerato il coefficiente di difficoltà delle furibonda crisi attuale, è una cifrissima.
In questi casi, il sindacalismo radicale ha una spiegazione pronta: se il padrone fa una mossa del genere, ha certamente il suo bravo tornaconto. Il padrone umano non esiste in natura. Scetticismo e diffidenza accompagnano sempre il bel gesto, cui difatti viene appiccicata l'etichetta spregiativa di paternalismo retorico e ipocrita. Una carezza a Natale per preparare un altro anno di bastonate.
Sì dà però il caso che sopravvivano padroni incapaci di paternalismo, pronti in nome della sobrietà e della schiettezza a non distribuire più nemmeno il panettone con la bottiglia di Asti spumante, senza per questo esimersi dal preparare a loro volta un altro anno di bastonate. Dovendo scegliere, allora, bentornato al paternalismo retorico e ipocrita. Averne, di paternalismi a 6385 euro cadauno.
La decisione di Cucinelli, oltre a procurargli un'inevitabile pubblicità (i cinici considerano la generosità un ottimo investimento di marketing), riporta al centro del nostro costume economico l'eterna questione delle relazioni industriali. Nei corsi universitari, consultando pensosi testi, si impara che un dipendente felice rende il doppio di un dipendente infelice. Coinvolgere, motivare, gratificare il lavoratore, sostiene la scuola dell'imprenditoria illuminata, è un investimento intelligente a lungo termine, quanto la buona ricerca, la buona formazione e i buoni macchinari. L'Italia vanta un filone robusto di fabbrica dal volto umano, gestita dal padrone con un occhio sul bilancio e una mano sul cuore. A partire dalla rivoluzione industriale dell'Ottocento, l'imprenditoria sensibile scrive pagine degne. Come dimenticare Adriano Olivetti, il vero ideatore dell'industria che non passa sopra e non lascia indietro i valori sociali, rispettando i diritti dei lavoratori, delle lavoratrici e anche dei loro figli: è ad Ivrea che nascono le case per i dipendenti, è sempre lì che nascono i primi asili e le colonie estive.
E oggi? Oltre a Cucinelli, buona la casistica. I Della Valle Tod's, che nel '98 rilanciano in azienda l'asilo gratuito, per quest'anno annunciano un contributo di 1.400 euro lordi a dipendente, cui si aggiungono l'assicurazione per le cure sanitarie e l'acquisto dei libri scolastici ai figli. C'è poi il Programma Welfare Luxottica, che comprende una cifra per il carrello della spesa, la cassa sanitaria, nonchè borse di studio e libri di testo per i ragazzi. C'è il caso Convert, società del fotovoltaico, che si accolla l'Imu sulla prima casa di 40 dipendenti. E anche a Giorgio Armani piace lo stato sociale fai da te: ha aperto il 2012 regalando mille euro extra ai lavoratori sotto la soglia dei 35 mila euro lordi.
“E' un premio per i buoni risultati“, spiegano taluni.

“E' un aiuto concreto in un momento molto difficile“, spiegano altri. Qualunque sia la motivazione che smuove la generosità in azienda, va salutata calorosamente. Tutto si può migliorare, ma non dimentichiamo il clima: stiamo ancora aspettando che Marchionne e la Camusso si parlino.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica