«La guerriglia di sabato scorso è la negazione dei più elementari principi e diritti di libera e legittima manifestazione del pensiero». Nicola Molteni, sottosegretario all’Interno, condanna i disordini scoppiati a Milano, dopo il ricovero di Alfredo Cospito.
Le forze di polizia sono nel mirino degli anarchici?
«Le aggressioni, le violenze e il bollettino di guerra contro gli operatori delle forze di Polizia sono fatti inaccettabili e indegni. Ai 6 agenti feriti va la mia vicinanza e solidarietà e il ringraziamento per aver difeso la democrazia del Paese contro aggressioni criminali.
Le forze di Polizia sono baluardo di civiltà e garanzia dello stato di diritto».
Se Cospito è stato messo al 41-bis è perché aveva contatti con l'esterno. Con chi?
Con un’organizzazione anarchica strutturata?
«Sul 41 bis lo Stato e le istituzioni democratiche non fanno passi indietro, è uno strumento indispensabile nel contrasto alle mafie e al terrorismo.
Sostengo l’operato del ministro Nordio. Lavoriamo per evitare la saldatura tra estremisti: anarchici, antagonisti e centri sociali. Mettere a ferro e fuoco una città, creando allarme e paure tra i cittadini, alimentando violenze e aggressioni, sono comportamenti che si pongono fuori dal perimetro della democrazia. Vanno sanzionati duramente».
I sindacati di polizia chiedono il reato di «terrorismo di piazza», è d’accordo?
«I sindacati di Polizia rappresentano responsabilmente quasi centomila poliziotti e come tutte le istituzioni del Paese, hanno condannato le violenze e le aggressioni di Milano. Chi minaccia e intimidisce gli operatori di Polizia, i giornalisti e i cittadini, intimidisce e minaccia lo Stato. La risposta deve essere ferma e decisa, senza tentennamenti. Tutelare gli operatori delle forze di Polizia, straordinari servitori dello Stato, è un dovere del governo. Lo faremo da un punto di vista normativo e di efficienza operativa. Rafforzeremo gli organici. La professionalità, responsabilità e la capacità delle nostre forze di Polizia non ha uguali nel mondo».
Intanto, quali misure state adottando per garantire la sicurezza degli agenti?
«Nella Legge di bilancio, grazie al ministro Piantedosi, abbiamo previsto un fondo per potenziare le assunzioni straordinarie delle forze di Polizia, in continuità con i precedenti governi, per rafforzare gli organici, da qui al 2030 avremo 40 mila poliziotti che vanno in pensione. Occorre garantire un piano straordinario di assunzioni. Garantire il controllo del territorio è una necessità per avere prevenzione e contrasto al crimine. Nel decreto Milleproroghe abbiamo previsto lo scorrimento delle graduatorie per gli ispettori e la semplificazione delle procedure concorsuali. La sicurezza è la precondizione per la crescita del Paese e la tutela di chi garantisce l’incolumità dei cittadini è una priorità per il Governo e per il ministro Piantedosi».
E per i comuni cittadini?
«Sempre in Legge di bilancio ci sono oltre 40 milioni aggiuntivi per il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza a beneficio dei comuni. Abbiamo rafforzato i presidi di sicurezza nelle stazioni di Roma, Milano e Napoli con controlli interforze. Lavoriamo per estendere i controlli ad alto impatto in tutte le città contro spaccio, degrado, abusivismo e criminalità. Abbiamo potenziato i presidi di sicurezza negli ospedali».
Quali sono i punti più sensibili? Anche di recente si è visto che luoghi come la stazione Termini non è facilmente controllabile...
«La sicurezza è un diritto che va garantito e un bene che va protetto. La sicurezza non è un costo ma un investimento.
I cittadini chiedono legalità e prevenzione contro le piazze di spaccio, i crimini di strada, le baby gang.
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