Rai, Mollicone inchioda la sinistra: "Ma quale censura, chiedete scusa"

I dati sulla copertura delle elezioni legislative francesi hanno smascherato le polemiche strumentali della sinistra

Rai, Mollicone inchioda la sinistra: "Ma quale censura, chiedete scusa"
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Il ritornello della sinistra è sempre lo stesso da ormai parecchi giorni: la Rai ha tenuto nascosti i risultati del secondo turno delle elezioni legislative francesi perchè poco soddisfacenti per i partiti di governo. Attacchi di ogni tipo, filippiche impressionanti, accuse dirette. Ieri, su invito della presidente della commissione di vigilanza Rai, la grillina Barbara Floridia, l’amministratore delegato Roberto Sergio ha messo a tacere l’opposizione snocciolando i dati della copertura televisiva, tra gli speciali e i collegamenti con i corrispondenti da Parigi. 321 minuti totali, con buona pace dei professionisti della polemica. E ora Federico Mollicone pretende le scuse.

"Dopo giorni di attacchi personali e ripetuti contro la gestione della Rai della copertura delle elezioni legislative francesi, i dati ufficiali della televisione pubblica sul minutaggio smentiscono in modo categorico la falsa narrazione dei partiti di sinistra, dei sindacati e dei Comitati di Redazione faziosi, su un presunto oscuramento”, il j’accuse del presidente della Commissione Editoria della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d'Italia: “L'informazione della tv pubblica sulle elezioni francesi del 2024 è stata superiore a quella del 2022, anno delle precedenti elezioni, quando Mario Draghi era Presidente del Consiglio e Carlo Fuortes amministratore delegato".

Tornando ai numeri, Mollicone ha evidenziato che la Rai ha dedicato oltre 9 ore di informazione alle legislative transalpine, per un totale di oltre 20 milioni di telespettatori. Smentite anche le bugie sullo spazio riservato al Festival delle Città Identitarie di Pomezia, appena 18 minuti, di cui 7 a ridosso della notizia principale. Numeri molto diverso rispetto a quelli paventati dal Cdr in una nota.

Insomma, dopo le inutili polemiche sul caso Scurati – smentito in Commissione Vigilanza direttamente dalla presidente Soldi – un altro buco nell’acqua per la sinistra:Chiedano scusa all'amministratore delegato Sergio e al Direttore Petrecca".

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