Privatizzare la Rai? Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, riporta il tema a una dimensione di pragmatismo. "Prima bisogna capire cosa si intende per servizio pubblico, quando lo abbiamo capito poi possiamo valutare eventuali ipotesi di privatizzazione", ha spiegato l'esponente di governo nell'odierna conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. "Se la legge mi dice che quello che fa la Rai è tutto servizio pubblico -ha argomentato il ministro - tale dovrà rimanere la società. Se invece la Rai fa anche cose che non sono essenzialmente di servizio pubblico, uno può valutare anche l'ipotesi di una parziale privatizzazione".
Prima di procedere a qualsiasi ipotesi di riforma, ha pertanto ribadito il titolare del Mef, bisogna far riferimento al concetto di servizio pubblico definito dal Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. Poi - ha aggiunto - il resto "arriva per derivata". Il punto è insomma capire quali siano i confini di azione per l'emittente di Viale Mazzini. Nei giorni scorsi, durante la propria visita pubblica Pechino, anche Giorgia Meloni era stata interpellata dai giornalisti sul tema - sollevato da alcuni organi di stampa - di un'ipotetica privatizzazione. "Ho letto queste indiscrezioni. Non so da dove siano uscite, non ho su questo niente da dire", aveva risposto, sgomberando così il campo da elucubrazioni e falsi rumors al riguardo. Le odierne parole di Giorgetti confermano quella linea di prudenza.
Sul tavolo del governo, piuttosto, c'è ora il nodo delle nomine dei nuovi vertici Rai. "Per quanto riguarda i vertici della Rai ricordo che il Mef, in base alla normativa che non abbiamo fatto noi, ha margine di autonomia per quanto riguarda l'amministratore delegato, ritengo che Rossi sia una persona assolutamente in grado di fare questo mestiere", ha affermato Giorgetti al riguardo. E ancora: "Per quanto riguarda il presidente non dipende solo da me, dipende dal fatto che la commissione di Vigilanza deve confermare con una maggioranza qualificata la scelta del presidente, quindi la scelta ha anche altri tipi di valutazione oltre alla managerialità".
A ricordare il tema dei nuovi vertici di Viale Mazzini era stata, sempre da Pechino, la stessa Meloni. "Bisognerà procedere anche perché si è dimessa anche la Presidente quindi è sicuramente una cosa da quale dobbiamo occuparci nelle prossime settimane. Sulla governance io sono assolutamente laica.
Non è una riforma che ho fatto io, non l'ho neanche particolarmente difesa, quindi se quelli che l'hanno scritta oggi dicono che è pessima, possiamo parlarne", aveva affermato il premier, mettendo al contempo a tacere le strumentalizzazioni di sinistra su "TeleMeloni": "Non ne ho bisogno, non mi interessa, non la voglio".