C’eravamo tanto odiati. Dopo anni di diverbi, è scoccata l’armonia tra Matteo Renzi e l’ex ministro Andrea Orlando, candidato in pectore del centrosinistra per le Regionali in Liguria. Dopo il ritiro della candidatura del senatore grillino Luca Pirondini, ora anche il leader di Italia Viva si è detto disposto ad accogliere la richiesta dell’ex Guardasigilli di uscire dalla giunta di centrodestra del sindaco di Genova Marco Bucci.
“Siamo pronti ad essere presenti in una lista riformista senza simboli di partito. E a sostenere la candidatura di Andrea Orlando, con cui ho posizioni diverse ma che ho comunque nominato ministro”, ha detto oggi Renzi in un’intervista rilasciata a La Stampa. Una resa in piena regola da parte dell’ex premier che arriva un decennio di accordi e disaccordi. Se da un lato, infatti, è vero che fu Renzi a nominarlo ministro della Giustizia nel lontano 2014 è pur vero che tre anni dopo fu Orlando a sfidare nella corsa alla segreteria del Pd, venendo però miseramente sconfitto 70 a 20.
Il restante 10% andò all’allora outsider Michele Emiliano. All’epoca Orlando, insieme a Gianni Cuperlo e altri, faceva parte della cosiddetta minoranza della sinistra del Pd che aveva ostacolato né la legge elettorale né le riforme costituzionali volute da Renzi che, dopo la sconfitta al referendum del dicembre 2016, fu costretto a lasciare Palazzo Chigi.
Sembra passato un secolo da allora, ma le divergenze di vedute e le punzecchiature tra i due esponenti del centrosinistra italiano sono proseguite negli anni. Nel gennaio 2021, nei giorni in cui stava cadendo il governo giallorosso, Orlando, all’epoca vicesegretario del Pd, era stato molto netto: "Se il disegno di Italia Viva è l'omicidio politico del Partito democratico, si può fare un pezzo di strada insieme con chi cerca di ucciderti? Non vediamo i presupposti politici per percorre questa strada".
Nel novembre 2022, a un mese di distanza dalla vittoria del centrodestra, Renzi, intervistato da Claudio Cerasa durante la presentazione del suo libro “Il Mostro”, aveva maliziosamente dichiarato: “Uno dei record di Giorgia Meloni non è solo il fatto di essere la prima donna Presidente del Consiglio in Italia, ma che sia la prima che dopo 10 anni non ha fatto fare il ministro a Orlando”. In vista delle Regionali in Liguria, dove si tornerà a votare presto a seguito delle dimissioni del presidente Giovanni Toti, tutti questi dissapori sembrano magicamente svaniti come neve al sole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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