Renzi sfida di nuovo Bersani: "Saranno le primarie a decidere"

Il sindaco rottamatore nella rossa Emilia sfida Bersani. E liquida Grillo: "È un fenomeno da baraccone"

È stata calorosa l’accoglienza che il pubblico della Festa democratica di Reggio Emilia, nella rossa Emilia Romagna, ha riservato al sindaco di Firenze Matteo Renzi, candidato alle primarie e sfidante del segretario piddì Pier Luigi Bersani. "Altri hanno utilizzato le primarie per avere un premio di consolazione - ha spiegato il rottamatore - senza fare nomi e cognomi, se uno fa le primarie e poi fa il vicepresidente della camera o il capogruppo alla camera è evidente che le primarie sono uno strumento con cui trattare la propria sistemazione".

Intervistato dal giornalista della Stampa, Federico Geremicca, il sindaco di Firenze ha presentato il proprio libro, Stilnovo, anche se i temi toccati sono stati soprattutto quelli dell’attualità politica.Occhi puntati alle primarie. Occhi puntati allo scontro con Bersani. Il rottamatore adesso prova a fare sul serio. "Io ricordo la storia di questo partito. Quelle di oggi non sono correnti ma sono solo spifferi", ha fatto notare Renzi spiegando che "stanno facendo una battaglia che rispetto, ma ora non siamo in una situazione normale. È arrivato il momento nel quale se uno ha coraggio tira fuori le idee, è l’ora di finirla e di pensare 'prima o poi tocca a me'. Quando a meno di quarant’anni si decide di candidarsi alla guida del Paese e si mettono in discussione gli equilibri del partito - ha continuato - si è tacciati di arroganza, ma è meglio essere arroganti che vigliacchi".

Tutti occupati i 400 posti in platea, molte le persone che hanno assistito in piedi al dibattito, anche se qualcuno ha ironizzato dicendo che Renzi si è portato anche qualche sostenitore da casa. Numerosi gli applausi che il primo cittadino di Firenze ha ricevuto durante i suoi interventi, quello più caloroso quando ha ricordato che i "rottamatori" stanno dicendo che "è finito il tempo che persone che sono da 25 anni in Parlamento continuino a decidere per il nostro futuro". Non solo. Renzi ha affrontato anche lo spinoso tema delle alleanze: "Se vogliamo rottamare penso che si debba parlare di questioni concrete. Quando Casini e Vendola ci diranno cosa pensano sarò felice di allearmi con loro". Quindi la stoccata: "Sono 30 anni che fanno politica e ancora non lo so". Per quanto riguarda Beppe Grillo, invece, il sindaco "rottamatore" lo ha definito "insopportabile", ma ha anche detto che Bersani ha sbagliato a dargli del fascista. "Le cose che dice Grillo si smontano in un quarto d’ora - ha continuato Renzi - basta che il Pd proponga in Parlamento il dimezzamento del numero dei parlamentari e l’abolizione del vitalizio. Fatto questo, Grillo va a casa e diventa un fenomeno da baraccone".

Al termine della presentazione in molti si sono

presentati per farsi firmare il libro o per scattare una foto insieme a Renzi. Prima di lasciare la festa, Renzi ha fatto il consueto giro per gli stand stringendo mani e fermandosi a parlare con i volontari del partito.

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