Renzi punge Bersani: non basta dare del fascista a Grillo

Il sindaco rottamatore sfida la leadership di Bersani e propone alcune misure concrete: "Vi spiego io come sgonfiare Grillo". Ora Bersani cosa dirà?

Renzi punge Bersani: non basta dare del fascista a Grillo

Il duello a distanza tra Renzi e Bersani va avanti da mesi. Ma dopo l'ufficiale discesa in campo del sindaco di Firenze alle primarie del centrosinistra, le scintille tra i due aumentano in modo vertiginoso. Del resto le primarie sono così: una "guerra" aperta in cui gli avversari pur essendo dello stesso partito se le danno di santa ragione. E se non è così vuol dire che sono primarie fasulle, come quelle che la sinistra ha fatto alcuni anni fa.

Il "rottamatore" punzecchia il segretario del Pd criticando il botta e risposta tra lui e Grillo: "Quando si parla di riforme istituzionali e di politica - dice Renzi alla festa del Pd di Siena - non si può immaginare di uscire dalla fase in cui stiamo semplicemente dicendo che Grillo utilizza frasi fasciste sul web. Bisogna avere il coraggio di dire che Beppe Grillo si giudica per quello che è e per quello che dice ma alcuni dei temi che lui pone vanno tolti dalla discussione".

Renzi prova a elencare i temi su cui provare a togliere fiato al grillismo: "Va dimezzato il numero dei parlamentari, le loro indennità, va eliminato il finanziamento pubblico ai partiti, va tolto il vitalizio a parlamentari e consiglieri regionali. Se il Pd fa queste cose il grillismo finisce domani mattina e il Pd, che è la più grande speranza di questo Paese, per la cultura, l'ambiente e l'innovazione tecnologica, allora torna a rappresentare una speranza per i cittadini". Cosa risponderà Grillo? Ma, soprattutto, cosa dirà Bersani?

Per vincere servono anche i voti del centrodestra

Renzi torna su un tema su cui spesso, in passato, è stato attaccato: l'accusa di piacere anche agli elettori di destra. Lui non prova alcun imbarazzo e ribadisce: "Quando trovo persone del Pd che dicono 'non si deve prendere i voti del centrodestra', vorrei sottolineare che l'ultima volta il centrodestra ha preso la maggioranza. Allora, o noi siamo in grado di prendere anche qualche voto di chi ha votato centrodestra oppure la prossima volta si perde". E prosegue senza indugi: "Quando un candidato si presenta davanti agli elettori è naturale che deve cercare di prendere il voto di più elettori possibili". Il sindaco di Firenze piazza una battuta delle sue per bacchettare la sua parte politica: "E' vero che c'é nella sinistra italiana una parte di dirigenti che tende e godere degli insuccessi, per i quali l'importante è partecipare, ma l'importante è partecipare si dice alle Olimpiadi. I militanti del Pd hanno il diritto di tornare a vincere e per farlo occorre recuperare anche il voto di chi era di là".

Sindaco part-time? Polemica provinciale

L'ultima polemica piovuta su di lui è quella di essere un sindaco "part-time", proprio perché impegnato a girare l'Italia, sul camper, per cercare di vincere le primarie. Renzi non ci sta e liquida le accuse: "E' una polemica strumentale.

I fiorentini spesso fanno polemica perché non si accontentano mai, ma anche perché nell'ultimo periodo si sono abituati a una sorta di provincialismo per cui non accettano, alcuni, una minoranza, che il proprio sindaco possa avere un ruolo di leadership nazionale. Ma è naturale - conclude - che il sindaco di una grande città faccia politica". Siamo solo agli inizi ma la campagna elettorale delle primarie si preannuncia frizzante.

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