Comunque la si giri, sempre di sconfitta si tratta. Per i Cinque Stelle le recentissime elezioni in Lombardia e Lazio hanno segnato un'inquietante battuta d'arresto: alle urne i grillini sono letteralmente crollati, sia rispetto alla tornata regionale del 2018, sia rispetto a quella nazionale dello scorso settembre. "Qualcuno suona le campane a morto per il M5s, ma questo rimane un risultato territoriale", aveva commentato a caldo Giuseppe Conte, massaggiando la botta. Ma il tentativo pentastellati di negare i numeri è durato ben poco. All'indomani dell'esito elettorale, infatti, contro il Movimento e il suo leader è arrivata la sonora strigliata dell'ex deputata 5s Roberta Lombardi, che cinque anni fa fu candidata alla presidenza della regione Lazio.
"Risultati grami", l'accusa della grillina Lombardi
In quel caso l'aspirante governatrice grillina ottenne il 26,9% delle preferenze (classificandosi terza dietro a Zingaretti e Parisi), mentre oggi la pentastellata Donatella Bianchi ha sfiorato a malapena l'11%. Ed è proprio a partire dal responso più recente che l'ex parlamentare, poi assessore nella giunta Zingaretti, ha fatto scattare il proprio j'accuse al Movimento. "Il responso delle urne è, purtroppo, inequivocabile: la ricerca del consenso senza la cura del territorio porta a risultati grami come quello che raccogliamo come M5S", ha attaccato Lombardi, puntando il dito contro la strategia politica dei vertici del suo partito.
"Rimarremo il partito dei like"
"Dopo tutti questi anni non ci sono più scusanti per non far partire immediatamente l'organizzazione territoriale né ci sono più scuse per non mettere il livello nazionale al servizio del territorio, e non viceversa. Altrimenti rimarremo un 'partito dei like' e non riusciremo a trasformarci in una forza politica strutturata che sia davvero in grado di guidare la trasformazione del nostro Paese", ha continuato l'ex deputata, criticando un tipo di consenso che nei contesti locali rimane assai ridotto. Virtuale, per usare la metafora della stessa esponente grillina. Emblematico il fatto che, proprio nel Lazio, i 5s avessero proposto l'introduzione di un reddito di cittadinanza regionale, mossa assistenzialista per eludere la stretta del governo sul sussidio.
Infine, il rimprovero: "Spero che da oggi tutte le forze politiche di opposizione elette smettano di lavorare per i loro egoismi di partito e si rimbocchino le maniche per ricucire la tela sempre più lacerata che dovrebbe unire istituzioni e paese reale".
Lombardi ha infine espresso preoccupazione per l'alto astensionismo, in uno scenario - ha affermato - "in cui non posso che esprimere il mio rammarico per non aver reso nel Lazio mai veramente contendibile la Regione". La partita era considerata persa anche tra i Cinque Stelle, insomma, sebbene Giuseppe Conte in tv avesse addirittura parla di speranze di vittoria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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