Roma, tutti in marcia per i marò

Da piazza Bocca della verità fino a Piazza Farnese corteo a favore dei due fucilieri di Marina bloccati in India. Berlusconi: "Con loro rinasce il senso dello Stato"

Roma, tutti in marcia per i marò

Nel giorno in cui l'attenzione degli italiani è concentrata sul debutto della Nazionale ai Mondiali in Brasile, a Roma è stato organizzato un corteo a sostegno dei due fucilieri di Marina trattenuti da oltre due anni in India. L'iniziativa è promossa da Paola Moschetti, compagna di Massimiliano Latorre, e da altre due donne, Tiziana Piliego e Rita Riggio (molto attive in questi mesi nelle campagne di sensibilizzazione a favore dei due militari italiani), in collaborazione con il Giornale, il Tempo e Libero. Si tratta di una manifestazione "pacifica, apolitica e apartitica", come si legge sul manifesto che ritrae Latorre e Salvatore Girone. Da piazza Bocca della verità il corteo attraversa le vie della Capitale arrivando a Piazza Farnese. "Fianco a fianco - dicono gli organizzatori - in un percorso che ci porterà simbolicamente da Roma a Delhi, azzerando le distanze tra noi e i nostri Fucilieri di Marina, al grido di tutti insieme nessuno indietro".

Striscioni con i volti dei due militari, gonfaloni dei comuni della provincia di Roma con sindaci in fascia tricolore, emblemi e berretti militari. Ad accompagnare l’inizio della manifestazione un corteo di Harley Davidson. "Io sto con i marò" e "Liberi subito" gli slogan più ripetuti dai manifestanti che indossano la coccarda gialla, simbolo di chi aspetta il ritorno di una persona cara. Vistosa la partecipazione degli alpini, con i loro caratteristici cappelli con la penna; gli alpini paracadutisti poi, hanno portato in piazza un vero paracadute. Molti indossano magliette nere con, scritto in bianco, "Tutti insieme e nessuno indietro. Liberate i nostri soldati", è lo slogan scandito da molte persone quando il corteo arriva vicino al Campidoglio.

"Sono passati sette mesi dall’ultima volta che siamo scesi in piazza. Noi non demordiamo, non molleremo mai fino a quando non saranno qui in Patria", ha detto la compagna di Latorre, Paola Moschetti. "Saremo sempre qui a dire che li aspettiamo e che devono prevalere verità e giustizia. Ho sentito questa mattina Massimiliano, l’umore è sempre buono, lui è forte e determinato - ha aggiunto la donna -. Mi ha detto 'speriamo che non piova'. Noi siamo qui, ci mettiamo la faccia ogni giorno perché non si dimentichi questa situazione". Poi ancora: "Le dichiarazioni del governo sono ben note, si sa che non è un cammino facile e non di breve durata, attendiamo fiduciosi. Massimiliano e Salvatore non hanno mai perso la forza. Il loro comportamento é esemplare. Il nostro appello è non dimenticare mai questa situazione, rispettare i diritti umani e internazionali. Abbiamo grande fiducia - prosegue Moschetti - nel governo".

L’inno nazionale è stato cantato a più ripres durante il corteo. Si sono uditi alcuni slogan anche contro il Governo. Tipo questi: "Governo di vigliacchi, non ha più sovranità, abbandona i suoi soldati e non si fa rispettare". Un altro coro più volte scandito durante il percorso è questo: "Da due anni sono imprigionati i nostri marinai vanno liberati".

"È una manifestazione important - ha detto il presidente della commissione Difesa della Camera, Elio Vito - voluta dalle famiglie e dagli amici dei due Marò, per testimoniare la vicinanza dell’opinione pubblica a Massimiliano e Nicola. Bisogna fare in modo che la situazione non cada nel dimenticatoio. Il governo - ha aggiunto l'esponente di Forza Italia - deve continuare a impegnarsi per risolvere la questione e il Parlamento continuerà a vigilare sull’operato dell’esecutivo per riportare i
due marò a casa con dignità". Secondo l’europarlamentare della Lega, Mario Borghezio, "bisogna portare il caso a livello internazionale e coinvolgere l’Europa, perché l’Italia sta in Europa e l’India ha rapporti anche con le istituzioni europee. Va stigmatizzato questo atteggiamento dell’India nei nostri confronti". Per l'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno (Fratelli d'Italia) il caso dei due fucilieri di marina è "sicuramente la più grande vergogna nazionale. Bisogna ritirare i nostri militari dalle missioni di pace - ha aggiunto Alemanno - finché non si risolve questa questione. È l’unico modo per scuotere questo governo che non sta facendo nulla".

In un'intervista a Il Tempo Silvio Berlusconi ha sottolineato che "i fucilieri di Marina Latorre e Girone hanno dimostrato la sopravvivenza di uno Stato sano, ancora in grado di fregiarsi del rispetto dei propri connazionali: uno Stato composto da cittadini capaci di donare se stessi, la propria libertà e la propria serenità senza chiedere nulla in cambio, andando oltre le burocrazie e le più intricate contingenze". Il leader di Forza Italia ha aggiunto che dai due fucilieri "che hanno tenuto un comportamento davvero esemplare che onora la nostra Patria" arriva "un dono assai grande", "simbolo di uno Stato vero, tale perché costruito da individui e famiglie innamorate del proprio paese, della sua libertà e del suo futuro. Sono certo di non scadere nel retorico: da oltre due anni i codici e le formule delle Forze Armate italiane hanno ritrovato senso per tanti civili di questo paese".

E su Twitter Maurizio

Gasparri, senatore di Forza Italia e vicepresidente del Senato, ha scritto che "se non tornano i marò proporrò di non votare la proroga delle missioni con nostri militari".

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