Ruby, la Boccassini attacca: "Dal Cav tattica per arrivare alla campagna elettorale"

Scontro nell'aula del processo per il caso Ruby tra il pubblico ministero Ilda Boccassini e i difensori di Silvio Berlusconi, imputato di concussione e utilizzo della prostituzione minorile. Di fronte alla mancata apparizione in aula di Kharima el Mahroug, ovvero Ruby, citata oggi come testimone delle difese, la Boccassini é insorta dichiarando di non credere alle giustificazioni fornite e ha accusato di legali del Cavaliere di impiegare una "tattica dilatoria" per "arrivare alla campagna elettorale".

"Le sue dichiarazioni sono ingiuriose e diffamatorie" é insorto Ghedini chiedendo che il tribunale interrompesse l'intervento della dottoressa. Il tribunale ha invitato la Boccassini a stringere. A quel punto l'accusa ha chiesto che la testimonianza di Ruby venisse dichiarata decaduta. Ma il tribunale, dopo una lunga camera di consiglio, ha respinto la richiesta della Boccassini. La testimonianza della parte offesa é, secondo i giudici, importante per il processo, e quindi va fatto tutto il possibile per ritrovare Ruby. "Non lasciamo nulla di intentato", ha detto il giudice Giulia Turri. Per questo motivo la giovane marocchina é stata nuovamente convocata per lunedì prossimo, nel frattempo polizia e carabinieri dovranno darsi da fare per risolvere il giallo della sua scomparsa. Oltretutto Ruby ha una bambina di pochi mesi e il suo espatrio dovrebbe essere stato registrato.

A innescare lo scontro tra accusa e difesa era stata la comunicazione da parte di Ghedini che Ruby, citata da tempo come testimone per la udienza di oggi, si trova all'estero e non sará presente. Il difensore di Ruby ha aggiunto di non sapere dove si trovi la ragazza e di non sapere nemmeno se sarà di ritorno per la prossima udienza, fissata per lunedì prossimo. "Sia lei che il suo compagno hanno i cellulari spenti" ha spiegato l'avvocato Paola Boccardi. Secondo alcuni giornali Ruby si troverebbe in America, ma il suo avvocato non ha confermato.