Rutelli: "Berlusconi mai considerato un nemico. Meloni? Ecco cosa penso di lei..."

Proviamo a capire da Francesco Rutelli, 69 anni, ex radicale, ex Margherita, ex fondatore del Pd, quanto è alta la febbre nel centrosinistra

Rutelli: "Berlusconi mai considerato un nemico. Meloni? Ecco cosa penso di lei..."

È stato il sindaco più amato di Roma degli ultimi 30 anni. È stato il candidato del centrosinistra che ha sfidato Berlusconi e ha perso. È considerato persona esperta e autorevole. Proviamo a capire da lui, da Francesco Rutelli, 69 anni, ex radicale, ex Margherita, ex fondatore del Pd, quanto è alta la febbre nel centrosinistra.

Onorevole Rutelli, si parla di grandi manovre e di congiure all’interno del Pd per rovesciare la Schlein: il quotidiano “Il Tempo” dice che lei sarebbe il tessitore, insieme a Bettini e a Conte. C’è qualcosa di vero?

"No, niente di vero. Non sono in politica da un decennio, ci manca solo che mi occupi di vicende interne al PD (di cui non faccio parte)..."

Mi dà in due parole un giudizio su Conte?

"Ci siamo incontrati quando Conte era al governo, e io Presidente di ANICA. Mi sembra che il suo sforzo sia di passare dalla fase messianica dei “5 Stelle” a una forza politica competitiva. Mai dimenticare che il movimento è andato da solo, si è alleato sia con la sinistra che con la destra. Quindi, la scelta di partecipare a una coalizione è tutt’altro che banale".

I suoi rapporti con Bettini sono ancora forti?

"Ho stima profonda per lui, ci vogliamo bene. Mantiene viva una capacità di leggere la società italiana, le sofferenze e le speranze di molti cittadini".

Lei tornerà mai in politica?

"Faccio fin troppe cose, non ho nostalgia. Certo, passioni e idee di libertà ci accompagnano per tutta la vita".

Presidente Rutelli: Roma è un cantiere, il traffico impazzito. È un sacrificio da sopportare per avere tra qualche anno una città moderna, o sarà un'altra delusione?

"I disagi sono accettabili, a fronte dei cambiamenti. Direi che la scelta, con tempi ridotti e pochi progetti trovati nei cassetti dell’Amministrazione Capitolina, sia stata di puntare su vasti interventi di manutenzione. È importante che vadano avanti anche progetti di opere strategiche, come il termovalorizzatore. Non so però quando sarà pronto".

Possibile che questa città vada avanti solo ad “anni santi”?

"Sappiamo che molte trasformazioni di successo sono avvenute grazie a grandi eventi, come le Olimpiadi di Barcellona, o quelle di Londra. A una condizione: che i programmi straordinari siano integrati con quelli ordinari. È stato certamente il caso del Giubileo del Duemila: l’Auditorium, o la nuova Ara Pacis, o le 160 Piazze che abbiamo realizzato nelle periferie e in Centro non facevano parte del programma Giubileo, che invece ha visto realizzare oltre 800 opere pubbliche per la mobilità, la cultura, l’accoglienza".

Qualcuno dice che l'ultimo sindaco che ha fatto qualcosa di buono è stato lei, nel secolo scorso…

"Non tocca a me dirlo. Sono contento però di una cosa: che anche molti avversari politici di allora dicano oggi, in amicizia, che abbiamo fatto un buon lavoro".

La questione ambientale è una questione seria o è un pochino strumentalizzata a fini politici?

"È serissima. I grandi inquinanti (CO2, Metano, Ossidi di azoto) continuano a crescere; le temperature medie continuano a salire, gli eventi estremi si moltiplicano. Sa qual è il problema in Europa? Che la Cina ha investito trilioni pubblici per guadagnare un vantaggio (di 7-8 anni) nella produzione di pannelli solari, oggi nelle batterie e la raffinazione dei minerali critici per i mezzi elettrici; gli USA hanno approvato tre leggi con grandi sussidi per incentivare produzioni Green, infrastrutture e semiconduttori; l’UE fa soprattutto regole. Che sono preziose, ma non bastano. Anzi: se le persone comuni non vedono benefici - specialmente buoni posti di lavoro - la popolazione non capisce."

Lei cosa pensa del nucleare?

"Non dobbiamo dire no a nessuna opzione, per ridurre stabilmente le emissioni. Il nucleare di nuova generazione ha bisogno ancora di parecchi anni per essere operativo e sicuro. La fusione nucleare sarebbe la svolta, ma non è vicina."

Non mi dica che non esiste un problema immigrati…

"Esistono tre problemi: il ruolo di organizzazioni criminali internazionali nel traffico di esseri umani. La connessione tra gruppi criminali italiani e stranieri nel controllo dei commerci della droga, e di alcuni territori. E politiche di integrazione e di rispetto della legalità, allo stesso tempo".

Trump sugli immigrati è andato giù duro. Spera di vincere la campagna elettorale.

"È una materia sensibile, e la strumentalizzazione è facile. Ma siccome le soluzioni debbono essere serie e durature - viste le simultanee crisi, in Occidente, di formazione e di demografia, che lasciano scoperti milioni di posti di lavoro - la demagogia dura poco. Insomma: abbiamo bisogno di accogliere immigrati. E non deve selezionarli la malavita".

Lei è stato sempre dalla parte di Israele. Non crede che forse ora stia sbagliando qualcosa?

"Vedo chi mette addirittura in dubbio l’esistenza di Israele. Dobbiamo difendere questo popolo e questa democrazia. La pessima gestione di sicurezza in occasione del 7 ottobre, e reazioni fuori controllo delle ultime settimane sono veramente preoccupanti".

Lei è un’icona del centrosinistra. L’alfiere della prima grande vittoria del centrosinistra, nel 93. Non crede però che ora il centrosinistra stia dando prova di incredibile fragilità? Basta un nonnulla e si va alla rottura…

"Il centrosinistra ha oscillato tra divisioni personalistiche e alleanze larghe con programmi complicati. Ha funzionato bene quando leadership, progetti concreti e gioco di squadra hanno parlato chiaro".

Lei sconfisse Fini; ora l’erede del partito di Fini, Giorgia Meloni, sembra imbattibile.

"Apprezzo di Meloni la fisionomia tutta politica. Credo che debba dimostrare in questi anni di saper guidare un’orchestra in cui sono numerosi i solisti… La migliore definizione del potere, per me, è quella di potere fare. Sarà giudicata per i risultati".

Un anno dalla morte di Berlusconi. Mi dia un giudizio su quell’uomo.

"Quando avversari, non l’ho mai considerato un nemico. La sua qualità è stata anche di mantenere unita per quasi trent’anni una coalizione tra diversi. Abbiamo avuto un rapporto molto cordiale, accogliendo insieme Clinton per l’anniversario della Liberazione di Roma, o festeggiando Alberto Sordi, icona popolare nazionale".

Cos’è l’egemonia

culturale?

"Oggi, l'egemonia si basa sul dominio dei social, sugli influencer. Ma dura sempre meno! Quanto ai conflitti egemonici del secolo scorso, io amo piuttosto il pluralismo, una visione liberale della democrazia".

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