"Sì al campo largo, ma con un progetto serio". Conte apre all'inciucio giallorosso

Il leader grillino strizza l'occhio: "Una coalizione ampia deve nascere da un progetto politico concreto, affidabile, responsabile"

 "Sì al campo largo, ma con un progetto serio". Conte apre all'inciucio giallorosso
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L'era giallorossa forse non è finita, l'alleanza M5s-Pd potrebbe avere un futuro. Dopo decine di smentite, è arrivata la prima apertura di Giuseppe Conte. Ospite a Napoli, al banchetto del "Firma day" di Piazza Carità, l'autoproclamato avvocato del popolo è stato netto: "Quando c'è la possibilità di costruire un progetto serio noi siamo i primi, siamo fautori. Però non ci parlate di 'campo largo' come di una formula giornalistica, a noi non interessa. Una coalizione ampia deve nascere da un progetto politico concreto, affidabile, responsabile".

Sì a un progetto politico concreto e no ad un cartello elettorale, è il messaggio di Giuseppi. L'esempio citato è quello di Foggia: "Lì abbiamo costruito un progetto politico che ritengo molto competitivo, uno scenario in cui abbiamo coinvolto le forze di opposizione e anche varie forze civiche". "Non vogliamo allargare il campo buttando dentro soggetti che si ritrovano come un cartello elettorale non ci interessano", ha aggiunto Conte, forse un messaggio velato ad alcuni suoi storici rivali dell'area di sinistra, Renzi in testa.

Conte esce finalmente allo scoperto su un ritorno di fiamma dell'area giallorossa anche a livello nazionale. Già negli ultimi mesi, infatti, abbiamo assistito alla formazione Pd più 5 Stelle per Regionali e Comunali. I risultati sono stati tutt'altro che soddisfacenti - sinistra distrutta dal centrodestra - ma l'unica speranza di dem e grillini potrebbe essere legata a un'alleanza ricca di contraddizioni.

Già nelle scorse ore, in occasione di un evento elettorale a Foggia, Conte era stato sibillino: “A me non parlate di queste formule come campo largo, per il M5S esiste solo il campo giusto. Significa che valutiamo le proposte. Se ci sono le condizioni, possiamo anche condividere una battaglia con altre forze politiche che ci assicurino, però, in termini di serietà di impegno, anche di protagonisti ovviamente, di interpreti che propongono per realizzare queste battaglie, la massima affidabilità". "A Foggia", aveva spiegato, "queste condizioni si sono realizzate, le nostre battaglie e i nostri obiettivi politici sono stati ben apprezzati da un’ampia coalizione. Quindi abbiamo un campo giusto, non un campo largo”.

Convincere la Schlein a sedersi al tavolo non sarà difficile.

Già a giugno, reduce dalla batosta elettorale alle amministrative, la segretaria piddina aveva rispolverato il campo largo, già ossessione di Nicola Zingaretti prima e di Enrico Letta poi:“È una sconfitta netta, da soli non si vince, bisogna ricostruire un campo alternativo alla destra”. Tradotto, piena disponibilità a inciuci e ammucchiate.

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