L'attuazione spetta alle amministrazioni territoriali competenti. Non al governo. In una nota, il Mit ha fatto chiarezza sulle modalità di applicazione delle norme previste dal decreto Salva-casa, legge promossa dall'esecutivo per regolarizzazione di piccole difformità edilizie e rilanciare il mercato immobiliare. Esecitando il classico scarica barile all'italiana, infatti, di recente qualcuno aveva rimproverato al governo le responsabilità di lungaggini e stalli sulla messa a terra delle nuove regole. Ed è proprio su questa materia che il ministero guidato da Matteo Salvini ha messo in chiaro le cose.
"Il decreto-legge Salva-Casa è una legge dello Stato che deve essere attuata da tutte le amministrazioni territoriali competenti. Si tratta di una legge auto-applicativa, che non richiede l'adozione di atti attuativi da parte del Governo", si legge in una nota del Mit. D'altra parte - prosegue la comunicazione ministeriale - "in materia di edilizia ed urbanistica, spetta alle Regioni l’adozione della legislazione di dettaglio e spettano ai Comuni le competenze amministrative sull'esame delle istanze presentate dai cittadini. Alcuni tra Regioni e Comuni si sono già attivati per dare piena attuazione alle nuove norme e recepire le istanze dei cittadini".
Pertanto il dicastero delle Infrastrutture e dei Traporti ha ribadito che "in nessun caso si può attribuire al governo la responsabilità dell’inattuazione di queste misure". In ogni caso, il governo non lascerà soli gli enti locali nell'applicazione del Salva-casa: il Mit sta infatti lavorando a una Circolare di prossima adozione "per fornire strumenti di lettura delle nuove norme" da mandare a tutti gli 8mila Comuni italiani. "Resta ferma - conclude la nota - la piena operatività delle norme legislative in pendenza dell’adozione della circolare".
Nei giorni scorsi, lo stesso ministro Salvini aveva anche spiegato che la circolare conterrà modulistica e fattispecie, con il coinvolgimento dell'Agenzia delle Entrate, "per permettere ai tecnici di lavorare senza avere nessun dubbio e nessuna preoccupazione di una eventuale responsabilità".
Il vicepremier, nel corso dell'assemblea annuale Anci, aveva quindi rassicurato gli amministratori locali: "Stiamo lavorando per mettere in mano il pacchetto completo, il modus operandi, il 'bigino', per poter dare il via ad alcuni milioni di pratiche che conto possano essere portate positivamente in porto nel 2025". Da qui, la promessa di far arrivare lo strumento in mano ai sindaci e ai gemometri entro poche settinane (salvo intoppi buricratici) "per poi essere operativi". A quel punto, non ci saranno più scuse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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