Salvatore della patria o un frettoloso Fonzie? La stampa estera su Renzi

Il Ft: "Porta un dinamismo e una popolarità che sono mancate a Letta, ma non ha delineato una strategia economica". Guardian: "Un giovane che ha fretta". Faz: "Ultima chance per l'Italia"

Salvatore della patria o un frettoloso Fonzie? La stampa estera su Renzi

Scetticismo, incredulità, ma anche stupore, appoggio e fiducia. La bilancia dei giudizi della stampa estera nei confronti di Matteo Renzi si muove a corrente alternata. In Gran Bretagna il Financial Times dà un colpo al cerchio e uno alla botte. "Le imprese vedono Renzi come la migliore speranza per un’azione veloce verso un impulso essenziale”, scrive il quotidiano della City, che giorni fa aveva definito il sindaco di Firenze “demolition man”. Il FT da un lato definisce Renzi un “politico relativamente novizio”, che “non è nemmeno membro del Parlamento”, la cui esperienza di governo è “limitata alla guida della sola città di Firenze” e "manca della legittimazione popolare". Tuttavia poi aggiunge: "Porta un dinamismo e una popolarità che sono mancate a Letta. Bruxelles diede il benvenuto all’europeista Letta, un poliglotta e difensore del rigore fiscale, ma troverà in Renzi un politico più combattivo, che parla un inglese stentato. Forte nella retorica, con un’agenda politica chiara - una nuova legge elettorale, la cancellazione dell’attuale Senato, il rafforzamento del governo centrale - Renzi non però ha ancora delineato una strategia economica, al di là di annunci di politiche business-friendly e di tagli alla spesa pubblica”.

Scettico The Guardian, che ripropone il paragone con Fonzie e che parla del rottamatore come di “un giovane uomo che ha fretta, tanta fretta da rinnegare i suoi precedenti impegni di sostenere il collega del Partito democratico, Enrico Letta, come Primo ministro e di puntare a sfilargli la poltrona. Anche in un Paese dove il sopracciglio alzato è una condizione permanente per chi segue lo svolgersi degli eventi politici, questo è uno sviluppo curioso”. Per il Daily Telegraph Renzi è “il giovane politico che viene visto, come Monti prima di lui, come un cavaliere sul cavallo bianco, un salvatore che ripulirà la politica italiana. Tuttavia il sindaco di Firenze non ha mai corso in elezioni nazionali, cosa che potenzialmente è una debolezza per un uomo che deve imporre la sua autorità in un parlamento diviso e senza maggioranza”.

Negli Usa, le opinioni sono più positive. Per il New York Times Renzi è “una star politica in ascesa con la promessa di porre fine al vecchio ordine italiano, si è fatto largo come un razzo nella politica italiana, conquistando l’establishment, specialmente nel suo partito” e viene paragonato a Tony Blair per “le sue accorte relazioni con la stampa”. Il segretario del Pd “ha abilmente fatto breccia sul forte desiderio nazionale di un cambiamento combinando il suo dinamitardo modo di fare politica con l’appeal dell’uomo della strada”. Il Times titola "The Fonz", un Matteo Renzi che promette all’Italia giorni felici (Happy Days) dopo essersi spianato la strada fino al top. Nell’articolo poi si torna su un altro paragone, quello con Tony Blair: “Una volta al potere tuttavia Matteo Renzi potrebbe finire per comportarsi più come la baronessa Thatcher”. Per il Wall Streett Journal "il giovane leader di centrosinistra ha elettrizzato la politica italiana con la promessa di scuotere lo sclerotico sistema politico ed invertire un preoccupante declino della terza maggiore economia dell’eurozona". Diverso il parere di Bloomberg: “Renzi ha idee, energia, ma una brutta tempistica”.

Passando in Germania, la Faz scrive che “Matteo Renzi è l’ultima chance dell’Italia, l’ultima speranza dell’economia italiana” anche se sottolinea la vaghezza del modo in cui vuole riformare il paese e l’economia". Per l'Handelsblatt invece "industriali e uomini d’affari lo amano". “Il rischio è grande. L’ultimo esempio di avvicendamento tra membri dello stesso partito o della stessa coalizione a capo del governo fu nel 1998 quando Massimo D’Alema, lanciato come un leader del futuro per la sinistra, ha scalzato Romano Prodi. Ma nessuno ne ha beneficiato. Non pochi hanno consigliato a Renzi di non ripetere lo stesso errore. Ma lui non ha ascoltato”, scrive Le Monde che quando Renzi fu eletto segretario Pd titolava: "Matteo Renzi, un estraneo nella casa del Partito Democratico". La Tribune descrive un politico "che cura la sua immagine di leader all'americana, e non esita ad andare in giro in maniche di camicia come Barack Obama o in giacca di cuoio. Le sue battute, la sua franchezza seducono le folle".

In Spagna El Pais titola: "Renzi, la zampata dell’ambizione" e spiega: "Il sindaco di Firenze ha pilotato una strategia pericolosa per prendere il potere dopo aver braccato un presidente del consiglio già indebolito". “Il "lupo" Matteo Renzi "detronizza" l’"agnello" Enrico Letta con un "tradimento degno di Machiavelli", ma un nuovo governo che arrivi sino al 2018 "sembra una chimera". È l’opinione dei due principali quotidiani francofoni del Belgio, Le Soir e la Libre Belgique. In Tunisia Renzi sembra aver incassato il pieno sostegno della stampa, che lo definisce "Il vento nuovo della sinistra italiana". "È riuscito a promuovere con grande successo la sua immagine politica e la sua giovane età gli permette di avere idee innovative sui vari dossier", dice il giornalista Loutfi al-Makini, che scrive per al-Bayan, il quotidiano della Confindustria tunisina. Sulla stessa lunghezza d'onda "As-Sahwa". Per il giornalista Munthir Charit, "l'ascesa di Renzi nella politica italiana è un fenomeno positivo ed entusiasmante.

Il leader del Pd è come un vulcano in grado con la sua freschezza di pompare nuova linfa nella vita dei partiti e della politica in un Paese come l'Italia che ha sempre sofferto il dominio di una classe dirigente anziana".

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