"Conto su stipendi e lavori buoni": la ricetta di Salvini per i salari

Il vicepremier punzecchia l'opposizione giallorossa: "Parla di salario minimo, ma dice no a opere pubbliche come il Ponte che porterà 100mila posti di lavoro"

"Conto su stipendi e lavori buoni": la ricetta di Salvini per i salari
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Giusto dialogare, ma il governo tira dritto: perentorio il messaggio di Matteo Salvini sul salario minimo. Ospite del Festival La Versiliana a Marina di Pietrasanta, provincia di Lucca, il vicepremier non ha usato troppi giri di parole all'indomani del vertice tra governo e opposizioni:"Io sto lavorando giorno e notte anche ad agosto per aprire cantieri, siamo al livello minimo di disoccupazione da 14 anni a questa parte, quindi conto che non ci siano salari minimi ma stipendi buoni e lavori buoni per milioni di italiani. Il fatto che si andrà a esaurire il reddito di cittadinanza per chi può lavorare sarà un aiuto. Ovviamente bisogna combattere i contratti pirata ma più apro i cantieri e più ci sono salari dignitosi per i lavoratori italiani". Senza dimenticare le possibili storture del provvedimento invocato dalla sinistra: "È chiaro che sta a cuore a tutti aumentare gli stipendi, ma aumentarli per legge potrebbe avere la controindicazione assurda che per aumentarlo a una piccola fascia si possa abbassarlo a molti".

Se Schlein e Conte pensano esclusivamente alle solite bandierine, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha dimostrato di voler puntare sui fatti. E sul punto Salvini non ha lesinato frecciatine ai giallorossi: "Mi incuriosisce che Pd e 5S, che parlano di salario minimo, dicano no a opere pubbliche come il Ponte che porterà 100mila posti di lavoro". Il governo ha il dovere di ascoltare, ha proseguito il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture: "Noi stiamo ascoltando tassisti, balneari, sindacati, ieri ho incontrato tutti i sindaci della Versilia. A differenza di altri governi che decidevano senza ascoltare nessuno. È giusto ascoltare. Poi, è chiaro che se Pd e 5S difendo il Rdc così com'è e non cambiano idea su nulla, noi abbiamo il dovere di tirar dritto".

Il governo va avanti compatto - ancora di più dopo la scomparsa del presidente Silvio Berlusconi, ha ammesso Salvini - senza dare troppa attenzione alle critiche strumentali della sinistra. In particolare, sulla tassa sugli extraprofitti delle banche. Il segretario federale della Lega ha rimarcato sul punto: "Che le banche stiano macinando miliardi e miliardi di guadagni senza alzare gli interessi sui conti corrente dei risparmiatori italiani mi pare poco equo e quindi se una piccola parte di questi profitti miliardari verranno utilizzati, così come vorremmo, per aiutare le famiglie a pagare i mutui, le imprese a pagare i fidi e per continuare a tagliare le tasse per aumentare gli stipendi, io penso che nessuno soffrirà".

Salvini ha poi aggiunto: "Se le banche a fine anno invece di 20 miliardi ne metteranno nel portafoglio 17, e 2-3 finiranno a famiglie, lavoratrici e lavoratori, penso che sarà un'operazione di giustizia sociale".

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