Quell'incarico-salvagente, offertogli dal suo amico governatore di Sicilia Rosario Crocetta, sembrava stregato: prima l'indicazione del presidente della Regione, poi lo stop del socio di minoranza alla sua nomina a commissario liquidatore, quindi il contenzioso legale per decidere chi fosse competente - tra il presidente della Regione e il parlamento siciliano - a decidere di liquidare la società e a nominare il commissario liquidatore. E adesso la parola fine su questa vicenda.
L'ex pm e leader di Azione civile Antonio Ingroia si è insediato al vertice di «Sicilia eservizi», la società regionale che il governatore vuol liquidare e che Crocetta ha deciso di affidare a lui per la liquidazione. L'Avvocatura dello Stato ha dato ragione al presidente della Regione, dopo che tutto l'iter si era bloccato, e così lunedì scorso l'ex procuratore aggiunto di Palermo ha potuto insediarsi e prendere servizio. E già annuncia battaglia, com'è nel suo stile. Ingroia infatti, commentando il tormentato iter legato alla sua nomina, non ha escluso l'ipotesi di illeciti societari aggiungendo di essere «pronto a recarsi in procura per denunciare fatti che potrebbero essere meritevoli di indagini».
Intanto, il leader di Azione civile è alle prese con la prima grana, il futuro del personale. In vista della liquidazione e della scadenza del contratto con la Regione, a fine dicembre, il socio privato ha inviato il preavviso di licenziamento ai settanta dipendenti.
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