È trascorsa ormai una settimana dalla chiusura dei seggi in Sardegna, eppure - tecnicamente parlando - ad oggi non è ancora arrivata l'ufficialità della vittoria di Alessandra Todde come nuova presidente della Regione. Sì, certo, si sta parlando di pura meticolosità del calcolo complessivo, perché il risultato è stato ampiamente digerito da tutti: tra l'esultanza dei vincitori a sinistra e l'analisi della sconfitta nel centrodestra. Però, per quanto possa sembrare alquanto surreale, da un punto di vista meramente istituzionale la partita non è ancora del tutto terminata: la proclamazione dell'esponente del Movimento 5 Stelle a governatrice dall'isola sarda e tutti i consiglieri regionali eletti tarda infatti ancora. L'incertezza delle urne regna ancora sovrana. Perché?
Tutto è da far risalire all'infinita maratona dello spoglio delle schede elettorali che ha caratterizzato tutta la giornata di lunedì 26 febbraio: dalle 7 di mattina alle 2 di notte. Qua, dopo 1.827 sezioni scrutinate su 1.844, Alessandra Todde (Pd, 5 Stelle, Verdi e Sinistra) era in vantaggio con il 45,4% (331.109 voti assoluti), contro Paolo Truzzu (centrodestra unito) inchiodato poco sotto al 45% (328.494). Dopo di che, una volta che i seggi mancanti che non avevano ancora concluso i lavori di scrutinio sono poi passati all'esame degli uffici circoscrizionali dei tribunali, alcuni rumors hanno assicurato che, dalle 2.700 preferenze di distacco tra i due candidati presidente, adesso il margine si sarebbe sensibilmente ridotto e si attesterebbe sulle 1.600. Un numero confermato oggi anche da Giuseppe Conte: "In questo momento stanno certificando i dati ufficiali, ma a noi risulta che non sono 800 ma più di 1.600 voti scarto - dichiara il capo dei Cinque Stelle -. In ogni caso a noi ci basta vincere in Abruzzo anche con un minimo scarto, l'importante è che ci sia un rinnovamento per questa terra". Secondo voci catturate in ambienti del centrodestra, la differenza sarebbe addirittura al di sotto di quota mille.
Nei prossimi giorni i verbali passeranno alla Corte d'Appello di Cagliari che - una volta effettuati i controlli finali - ufficializzerà i risultati. Inevitabile che i tempi si allunghino, come del resto era già capitato nel 2019 con la vittoria di Solinas: si prevede almeno almeno una decina di giorni di lavoro nei tribunali e altrettanti in Appello, se i controlli si fermeranno alle venti sezioni scarse. Se invece dovessero estendersi, si andrebbe persino ad aprile.
Il centrodestra ha fin da subito negato, con le dichiarazioni a caldo dello stesso Truzzu (condite comunque dall'espressione aperturista "per ora"), di volere richiedere un riconteggio dei voti. Di certo ora, se il divario dovesse essere veramente così minimo, risulterebbe difficile non tornare sui propri passi e chiedere di scandagliare anche tutte le altre sezioni che già avevano completato il loro lavoro. In ballo potrebbero tornare le schede nulle (poco meno di 20mila): è possibile chiederne il riesame una per una?
Secondo le indiscrezioni sul lavoro degli uffici dei tribunali, le maggiori perplessità sarebbero legate a quattro sezioni a Sassari città e a due della Gallura. A Sassari Todde era nettamente in testa e il riesame dovrebbe (almeno così ritiene il centrosinistra) confermare questa tendenza e consentire il mantenimento del vantaggio, seppure esiguo. Ma sotto osservazione è finita anche una serie di errori: in un comune il voto di genere (ovvero una preferenza ai candidati uomo e una alle candidate donne) sarebbe stato attribuito due volte alla stessa lista.
Dallo staff di Truzzu la parola d'ordine al momento è "prudenza". Massima. "Noi abbiamo avuto grande rispetto per gli avversari, tant'è che Truzzu ha subito chiamato la Todde per complimentarsi della vittoria in Sardegna. Non abbiamo contestato alcunché, nessuno ha parlato ma di un ribaltone, ma chiediamo altrettanto rispetto e vogliamo che il risultato elettorale venga commentato sui dati reali e non sulle ipotesi". Così Salvatore Deidda, deputato sardo di Fratelli d'Italia e presidente della Commissione Trasporti della Camera.
"Noi siamo consapevoli dai dati offerti dai nostri rappresentanti di lista che nelle sezioni da scrutinare ancora rimaste, circa 19, Truzzu può ridurre il distacco dalla candidata del centrosinistra. Noi non tifiamo per un ribaltone - insiste -. Siamo convinti che in base al risultato delle sezioni rimaste ancora sospese e tenendo conto anche delle schede contestate e di quelle nulle, il vantaggio della Todde potrebbe assottigliarsi a circa 600-800 preferenze. Noi abbiamo il massimo rispetto per il lavoro dell'ufficio centrale della Corte di Appello di Cagliari che dovrà proclamare l'elezione del nuovo presidente della Sardegna e attendiamo l'esito conclusivo delle schede delle sezioni sospese. Poi, in base ai verbali e ai dati delle sezioni scrutinate, valuteremo il da farsi, ovvero se fare ricorso e ottenere il riconteggio", conclude Deidda.
Certo che, se la Corte d'Appello dovesse ufficialmente attestare un margine al di sotto i mille voti, tutti darebbero per scontato un ricorso per chiedere un riconteggio delle schede contestate e delle nulle. Aspettando - come minimo - la Pasqua; ma sperando di chiudere i giochi possibilmente entro Ferragosto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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