La silenziosa strategia della segretaria dem, Elly Schlein, è ormai nota al grande pubblico. Scartare le domande spinose, rimandare le questioni dirimenti e tralasciare i temi più divisivi. Una strategia sintomo della debolezza di una leader costretta a mediare, giorno dopo giorno, con i malumori interni delle correnti. Molto vaga in politica estera, schiva sulla questione centrale del termovalorizzatore, Elly Schlein ha preso una posizione netta solo sulla maternità surrogata. Favorevole, senza se e senza ma. Una posizione che l’area cattolica dem ha subito contestato.
La posizione "favorevole" di Schlein
Di ritorno dalle festività pasquali, Elly Schlein, ha deciso finalmente di sottoporsi alle domande dei giornalisti. Mezz’ora di intervento e un’altra ora di domande non sono bastate per estrapolare un posizionamento chiaro e limpido sulle questioni più stringenti. Solo sulla maternità surrogata, dopo svariati tentativi, si è arrivati alla soluzione del giallo. “Abbiamo vinto il congresso sulla base di una mozione costruita raccogliendo diverse sensibilità. Io – spiega Schlein – da un lato ho sempre espresso di essere personalmente favorevole alla Gpa ma non l’abbiamo inserito nella mozione perché siamo disponibili al confronto”.
La giovane segretaria luganese, per una volta, ha sgombrato il campo da ogni equivoco: il nuovo Pd firmato Schlein sosterrà la maternità surrogata. Certo, il richiamo al dialogo è presente ma, d’altro canto, sembra necessario. I detrattori di questa pratica, per altro vietata in Italia, non arrivano solo da una cultura di centro destra. Tutt’altro. I cattolici moderati di sinistra, rappresentati anche all’interno del Partito democratico, non sono convinti e chiedono alla segreteria di fare un passo indietro. Le stesse femministe, delle quali Schlein si fa portavoce, hanno espresso più di qualche dubbio a riguardo, definendo l’utero in affitto “un mercato dannoso e degradante”.
Cattolici dem in rivolta
Insomma, delle posizioni inconciliabili anche all’interno dello stesso campo rosso della sinistra. Il “progressismo a tutti i costi” di Elly si scontra con le posizioni più moderate dell’area cattolica dem e non solo. Silvia Costa, esponente della corrente Areadem, si è distinta per le forti critiche rivolte al nuovo vertice dem. La co-fondatrice prima della Margherita e poi del Pd, incalzata da Repubblica, lancia un monito a Elly Schlein:“Dire ‘a titolo personale sono a favore di una pratica’ che è vietata in Italia, bandita in quasi tutti i Paesi europei, mi pare preoccupante”. Le posizioni massimaliste della Schlein non possono convivere con “la voce dei cattolici dem”.
“Il Pd – spiega Costa – nonché la Consulta si sono espressi contro la Gpa perché lede la dignità della persona sia sotto il profilo dello sfruttamento delle donne che prestano il loro utero, sia dei diritti del bambino”. La nuova Ocasio-Cortez in salsa Pd dovrà fare i conti con la minoranza dem, poco rappresentata nel nuovo organigramma.
“Considererei un errore – si sfoga l’esponente dem –cancellare le culture politiche fondative, mi riferisco al cattolicesimo democratico e al popolarismo, come pure ignorare alcune nostre battaglie, a iniziare dalle misure a sostegno della famiglia e della crescita economica”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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