L'informazione sulle elezioni ci sarà. E i giornali pure. È infatti rientrato dopo gli appelli, giunti da più parti, lo sciopero proclamato dal Sinagi, il sindacato degli edicolanti affiliato a Slc-Cgil, per il 24, 25 e 26 febbraio, i giorni più incandescenti del «dopo elezioni». Anche se, è il caso di sottolinearlo, un sindacato, nello specifico lo Snag (Sindacato nazionale autonomo giornalai, aderente alla Confcommercio) ha invece confermato la protesta.
A far cambiare idea, almeno per il momento, a gran parte degli edicolanti è stato Paolo Peluffo, sottosegretario all'Editoria che ha annunciato per il 6 marzo al dipartimento dell'Editoria un incontro tra le parti in modo da stilare la base di un intervento normativo del prossimo governo sulla liberalizzazione delle edicole: «È indubbiamente necessaria una messa a punto delle norme di liberalizzazione del sistema distributivo per la stampa quotidiana e periodica - ha commentato il sottosegretario - lo spirito delle liberalizzazioni del sistema distributivo non deve danneggiare i punti più fragili della catena ma puntare ad un miglior funzionamento del sistema. L'Italia ha caratteristiche territoriali e sociali del tutto peculiari rispetto al resto d'Europa: in questo contesto le edicole rappresentano un sistema distributivo capillare, fondamentale per diffondere gli strumenti della lettura, e va perciò tutelato anche l'interesse sociale da queste rappresentato».
Un incontro programmatico che è già una sorta di risposta indiretta all'unico sindacato, lo Snag appunto, che ha deciso di non annullare lo sciopero e mantenere le edicole dei propri iscritti chiuse in quei giorni. Non si sa ancora se ci siano altri margini di trattativa con questa sigla, ma ciò che è certo, invece, è che sul tema sono intervenuti in molti. A cominciare da tutti i leader politici che a vario titolo hanno chiesto agli irriducibili della serrata di rinviare la protesta. Il coro è unanime: non aprire le edicole nei giorni probabilmente più importanti dell'anno per l'informazione sarebbe controproducente per la protesta degli edicolanti.
È intervenuto anche il garante per gli scioperi Roberto Alesse: «In relazione allo sciopero degli edicolanti dal 24 al 26 febbraio prossimi, opportuno rammentare che tale servizio non rientra tra quelli individuati dalla legge come pubblici essenziali e, pertanto, l`Autorità di garanzia non può, allo stato, pronunciarsi sulla sua legittimità.
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