Il credo del "centro affari illeciti". "La corruzione? È normale, c'è"

Secondo il Gip il gruppo aveva contatti ai massimi livelli e con tutti i partiti

Il credo del "centro affari illeciti". "La corruzione? È normale, c'è"

Milano - L'«onorevole» riassume il problema con sintesi sconsolante. «La legalità non è un valore, è una condizione». Lo chiamano l'onorevole o il professore, Gianstefano Frigerio. E lui, ex parlamentare della Dc, dispensa una lezione che i suoi sodali prendono decisamente alla lettera. Parole intercettate nell'aprile dello scorso anno. «Per un po' di corruzione - dice - la magistratura non può distruggere tutto. Cioè la legalità non è un valore, è una condizione e quindi se la tratti come l'unico valore che un Paese ha scassi tutto». E l'illegalità? «C'è, bisogna trattarla con normalità». È da questo grottesco assioma che il «centro affari illeciti» - così il giudice definisce personaggi finiti in carcere - lavora per mettere le mani sui più grandi appalti della Lombardia e non solo. Dalla sanità al nucleare fino all'enorme torta di Expo. Che va spartita distribuendo fette a destra e a sinistra.
IL COMPAGNO G
Di Primo Greganti, il gip scrive che è «legato al mondo delle società cooperative di “area Pd”». La sua presenza è indispensabile nell'economia bipartisan del gruppo. Lo spiega ancora Frigerio, al telefono con l'ex segretario regionale ligure dell'Udc Sergio Cattozzo, il 29 ottobre scorso. «Noi abbiamo bisogno che ci sia Primo perché è accoppiato a... Quando io parlerò con Paris (Angelo Paris, direttore pianificazione di Expo 2015) gli dirò “guarda che ti copre la sinistra”».
GLI INTERESSI DEL PD
Nelle carte spunta anche il nome di Pier Luigi Bersani, l'ex segretario dei Democratici. Il primo a chiamarlo in causa è Cattozzo, mentre discute del rinnovo dei vertici di Sogin, la società pubblica incaricata di bonificare gli ex siti nucleari italiani. Una poltrona su cui la banda vorrebbe piazzare un uomo di fiducia, da sfruttare per i ricchi appalti futuri. Il politico ligure dice di averne parlato con Greganti, il quale «era convinto che si potesse ancora correre su Nucci presidente perché Pier Luigi Bersani ha detto “io sono d'accordissimo”». Ancora, all'ex numero uno del Pd fa riferimento Frigerio parlando nel settembre 2012 con Antonio Rognoni, ex Dg di Infrastrutture Lombarde, già ai domiciliari. «Ho sentito a Roma Bersani e poi gli altri sulla Città della Salute, tu devi cominciare a fare delle riflessioni». Nella stessa telefonata, l'ex Dc insiste. «Poi Bersani mi ha detto: “a sinistra cosa fate?”». «Solo illazioni», ribatte Bersani.
IL BIGLIETTO
Per sponsorizzare Paris alla successione di Rognoni in Infrastrutture Lombarde, raccontano ancora le carte, Frigerio avrebbe scritto all'ex premier Silvio Berlusconi. E Paris, lo scorso 3 febbraio, avrebbe partecipato a una cena proprio a Villa San Martino. Il 22 gennaio scorso, spiega il gip, il manager lombardo aveva ricevuto «su indicazione» di Frigerio «un invito da Fabrizio Sala, consigliere regionale con delega all'Expo 2015, per partecipare ad un incontro ristretto organizzato ad Arcore». Nella serata di ieri, arriva la replica di Sala. «Abbiamo parlato dei Club Forza Silvio». Ma sempre dal Cavaliere l'ex Dc avrebbe cercato appoggi per alcuni imprenditori «amici». «Perché al limite mando lui ad Arcore - dice Frigerio - lo faccio benedire politicamente, perché loro vogliono una benedizione politica, dopo di che si tirano fuori dagli impicci» e poi ancora dice: «Io Berlusconi e con Mantovani e gli dirò, guarda che ci ha aiutato in campagna elettorale, ha aiutato... ha votato per noi... anche se... anche se, no, magari non è vero.. non gliene frega niente».
MARONI ACCERCHIATO
Paris, è evidente, ha un ruolo fondamentale per la banda. E così Frigerio e Cattozzo discutono sulle strategie più utili al gruppo. «Io - dice Cattozzo - pensavo di fare un accerchiamento a Maroni in questo senso: che tu, visto i rapporti che hai con Berlusconi...?». «Mai parlato con Frigerio», la smentita arrivata ieri del governatore lombardo.
IL MINISTRO
E non perde tempo, l'ex Frigerio. Il 29 aprile dell'anno scorso, infatti, dice che deve «mandare un biglietto a Maurizio Lupi con il nome di Antonio (Rognoni, ndr) per suggerirglielo come presidente Anas». Lupi era diventato ministro delle Infrastrutture due giorni prima.

Pochi giorni più tardi, a maggio, Frigerio torna a parlare di Lupi. «È «amico di quelli di Manutencoop (una delle cooperative finite nell'inchiesta, ndr) e che questi, insieme ai ciellini, sono già intervenuti per fargli fare da capocordata nel progetto di Città della Salute».

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