Roma - I pm antimafia non la buttano giù la sentenza della Cassazione che ha annullato con rinvio la condanna in appello di Marcello dell’Utri.
L’aggiunto di Palermo Antonio Ingroia parla di «colpo di spugna finale al metodo Falcone». Il sostituto della stessa procura Nino Di Matteo è convinto che si torni indietro di 30 anni nella lotta a Cosa Nostra. E scende il campo il «padre nobile» dei pool antimafia: Giancarlo Caselli.
Tutti se la prendono, più che con il collegio della Suprema Corte guidato da Aldo Grassi che la sentenza l’ha scritta, con il sostituto Pg Francesco Iacoviello. Invece di incaponirsi sulla linea tracciata dai suoi colleghi pm e interpretare secondo copione il ruolo dell’accusa, ha chiesto di azzerare la seconda sentenza e ha osato addirittura mettere in discussione il reato «indefinito» di concorso esterno in associazione mafiosa in cui «non crede più nessuno».
«Singolare teoria» per Caselli, che critica duramente le frasi «imbarazzanti» di Iacoviello e l’uso di «toni sprezzanti verso onesti magistrati» che hanno voluto la condanna in primo e secondo grado del senatore Pdl. C’e n’è abbastanza, secondo l’ex procuratore di Palermo che oggi guida la Procura di Torino, per invocare un’azione disciplinare e la punizione del Csm. Per frasi meno pesanti, afferma Caselli, la Cassazione ha confermato la sanzione disciplinare ad un giudice di Potenza. Un vero e proprio atto d’accusa contro Iacoviello, con sollecito esplicito a Guardasigilli e Pg della Cassazione, titolari dell’iniziativa disciplinare e al Csm.
Per il Pdl Palazzo de’ Marescialli dovrebbe sì intervenire, ma a tutela di Iacoviello, per difenderlo dal «crescendo rossiniano di aggressioni di colleghi magistrati», come dice Gaetano Quagliariello. Oppure, per Osvaldo Napoli, contro i magistrati che hanno accusato Dell’Utri accecati dal «fumus persecutionis».
Silvio Berlusconi sul suo profilo Facebook sottolinea: «Diciannove anni di sofferenza e di gogna, una cosa incredibile». E il segretario Pdl, Angelino Alfano, criticando i «commenti violenti» al verdetto della Cassazione da parte del «partito della magistratura», sottolinea: «Quando le sentenze erano di loro gradimento, dicevano che non si commentano».
La frase sul «partito» delle toghe non piace ad Ingroia. «C’è solo la necessità - ribatte- di uscire da sterili polemiche politiche gridate. Le critiche sono legittime se argomentate. Non si può dire la stessa cosa degli insulti e degli attacchi sguaiati ai pm». Da che pulpito viene la predica: o forse Iacoviello non è bersaglio proprio di questo tipo di attacchi?
Mentre tace il vertice dell’Anm, che sta rinnovando la giunta, l’unico a dire basta ai pm antimafia in rivolta è il leader di Magistratura indipendente, Cosimo Ferri. «Devono cessare gli attacchi frontali - avverte il giudice più votato alle recenti elezioni- rivolti da alcuni giudici alla Cassazione e al pg della Corte, anche perché nessuno conosce ancora le motivazioni della decisione su Dell’Utri». Quanto al «partito» delle toghe, per Ferri «questi scontri interni possono dare una simile immagine all’esterno, favorendo una delegittimazione dell’intera magistratura». Il segretario della corrente moderata, uscita vincente dalle urne, concorda sulla necessità segnalata da Iacoviello di ridefinire il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Una linea che sul fronte politico registra la convergenza tra il presidente del Senato, Renato Schifani e il responsabile riforme del Pd, Luciano Violante.
Contro l’«attacco virulento e scomposto» a Iacoviello e al presidente Grassi intervengono anche gli avvocati. «Ciò che sta avvenendo - dice una nota della giunta dell’Unione Camere Penali - è qualcosa che va al di là del diritto di critica, e che deve far riflettere».
In questo clima infuocato ritorna in primo piano anche il tema della responsabilità civile dei magistrati.
Mentre per Maurizio Gasparri le polemiche di Ingroia spingono a votare «senza modifiche» la norma che ha introdotto alla Camera la citazione diretta delle toghe, Schifani è fiducioso in un accordo per modificare il testo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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