Via libera della Camera alla riforma costituzionale per la separazione delle carriere dei magistrati con 174 voti a favore, 92 contrari e 5 astenuti. Favorevoli i partiti della maggioranza di centrodestra, con il sostegno di Azione e +Europa. Contrari, invece, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e alleanza Verdi-Sinistra. Astenuta Italia Viva. La palla passa ora al Senato: la maggioranza punta a ottenere il sì di Palazzo Madama prima della pausa estiva, ma le opposizioni promettono battaglia.
Realizzato un altro dei grandi progetti di riforma del presidente Silvio Berlusconi: questo il primo commento di Forza Italia. Così il segretario Antonio Tajani: "Con la riforma costituzionale per la separazione delle carriere non soltanto teniamo fede a un impegno preso con gli elettori, ma aumentiamo le garanzie per i cittadini e rendiamo più efficiente il sistema giudiziario. È una riforma non scritta contro qualcuno, ma per avere una giustizia più giusta e garantire a tutti un magistrato che possa essere davvero terzo. Con l’approvazione della riforma costituzionale da parte della Camera dei deputati, cui seguirà il via libera del Senato, realizziamo finalmente uno dei punti cardine del programma di Forza Italia, inseriamo un altro tassello del grande progetto di riforma sulla giustizia voluto anche dal Presidente Silvio Berlusconi. Forza Italia dedica a lui questo importante successo".
Grande soddisfazione tra gli azzurri: "L'approvazione in prima lettura della separazione delle carriere è una grande vittoria di Silvio Berlusconi, di Forza Italia, del centrodestra, del Parlamento e di tutti gli italiani liberi" il primo commento del viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto. L'azzurro ha sottolineato che "prosegue il nostro impegno per una giustizia calibrata sui principi costituzionali e sulle garanzie del cittadino": il percorso è ancora lungo, ma il governo e la maggioranza "hanno le competenze, la determinazione e la coesione necessarie per poterlo portare a compimento".
"Giornata storica? Sì, personalmente sì, perché ci spingo da trent'anni" la soddisfazione di Carlo Nordio. La ragione della separazione delle carriere "è tecnica, sistematica e dogmatica. Che da qui di si dica che si intende sottoporre il Pm all'esecutivo è un processo alle intenzioni che non fa onore a chi lo espone ed è in contrasto con il dettato della riforma, dove è scritto chiaro che l'organo dell'accusa è autonomo e indipendente come adesso" ha spiegato il ministro della Giustizia alla Camera: "Ho ascoltato con attenzione ma non posso accettare un processo alle intenzioni e una censura in nettissimo contrasto con la norma costituzionale che viene da noi proposta".
Il Guardasigilli ha poi replicato per le rime a chi lo ha accusato negli ultimi giorni di aver cambiato idea sul dossier. Nordio ha rimarcato che tutto ciò che viene discusso - separazione delle carriere, sorteggio, Alta corte di giustizia - lo propone ormai da 27 anni: "Tutto ciò è stato da me scritto per la prima volta in un libro nel 1997 che è stato recensito positivamente da Indro Montanelli, da Mario Pirani di Repubblica, da Gianfranco Pasquino sul Sole e anche da Famiglia Cristiana. Tutte le cose che si discutono qui dentro, sono 27 anni che le propongo".
Il provvedimento che ha ricevuto il via libera da Palazzo Montecitorio è formato da otto articoli e prevede, oltre alla separazione delle carriere dei magistrati requirenti e giudicanti, due distinti organi di autogoverno: il Consiglio superiore della magistratura giudicante ed il Consiglio superiore della magistratura requirente.
Altra misura contenuta nel disegno di legge è quella relativa alla istituzione dell'Alta corte disciplinare, un organo collegiale cui è attribuito la giurisdizione disciplinare nei confronti dei magistrati ordinari, sia giudicanti che requirenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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