Una sfida che la città può vincerel'analisi 2

Una sfida che la città può vincerel'analisi 2

Il panorama della mobilità urbana sta cambiando rapidamente. La crescente urbanizzazione e la mobilità diversificata comportano una maggior domanda di mobilità che richiederà un analogo incremento della fornitura di trasporto di massa. Per città come Milano, con sistemi di trasporto pubblico consolidati, e in presenza di infrastrutture ferroviarie e di materiale rotabile che invecchiano, sono necessari interventi di restauro e di automazione per migliorare l'efficienza e interventi sulla qualità del servizio per rendere il trasporto pubblico più attrattivo. I clienti si aspettano dalle vetture e dalle stazioni servizi e connettività adeguati allo stile di vita, analoghi a quelli di cui dispongono nel proprio ambiente e spazio abitativo, assieme a comfort, sicurezza e pulizia. Come per esempio la bigliettazione intelligente, le informazioni di viaggio integrate, maggiore scambio di informazioni anche fra viaggiatori tramite applicazioni mobili e media sociali. Insomma, il trasporto pubblico è sollecitato al cambiamento, sia dall'interno sia in relazione alle tendenze esterne che influenzano l'ambiente socioeconomico. Da un lato il trasporto pubblico deve funzionare meglio, essere più efficiente, rispondere alle aspettative di cambiamento, essere più orientato al cliente e adottare un approccio orientato al business. Dall'altro può contribuire a lavoro e crescita, rendere le città più competitive, attrarre investitori, ridurre la congestione ed essere il leader naturale dell'integrazione della mobilità urbana. In questa miscela di innovazione tecnologica tra esigenze di un minore impatto ambientale e una sempre più crescente sharing economy anche Milano dovrà scegliere quale «visione» preferisce per il futuro del trasporto pubblico, quali iniziative adottare per diventare davvero una smart city. Perché cambiare volto al trasporto pubblico e renderlo più confortevole per i clienti/cittadini è una sfida che bisogna vincere. La posta in gioco va molto oltre lo sviluppo o la perdita di passeggeri: c'è in gioco la leadership del sistema di mobilità urbana e la conquista del valore delle attività. Ecco perché la sfida lanciata da UITP che vuol fare di Milano un esempio di mobilita sostenibile a partire del 2015 segna una linea di demarcazione: oggi Area C, servizi di car sharing e bike sharing e rete del trasporto pubblico urbano sembrano ancora viaggiare senza un incentivo «reciproco» all'uso dell'uno o dell'altro servizio.

Il centro storico annega nel traffico privato, c'è un'emergenza parcheggi complicata dall'invasione (pacifica) delle auto a noleggio che va a scapito dei residenti. Milano deve decidere cosa fare. C'è (solo) un anno di tempo...

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