La sfida di Nardella: riconosce il figlio di una coppia omogenitoriale

“A Firenze tutti devono avere gli stessi diritti”, le parole del primo cittadino dem. È il primo riconoscimento all’anagrafe per un figlio di una coppia gay dopo anni di stop

La sfida di Nardella: riconosce il figlio di una coppia omogenitoriale
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Si riaccende il dibattito sulle registrazioni degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali. A gennaio una circolare del Viminale – in riferimento a una sentenza della Cassazione - ha chiesto di non trascrivere automaticamente i certificati di nascita dei figli nati all’estero con gestazione per altri o procreazione assistita nelle coppie gay. Alcuni sindaci di sinistra guidati da Beppe Sala hanno lanciato la sfida all’esecutivo, l’ultimo guanto è stato gettato da Dario Nardella: il primo cittadino di Firenze venerdì ha ufficializzato la riapertura delle registrazioni dei figli delle coppie dello stesso sesso dopo anni di stop.

Venerdì mattina Nardella ha firmato il riconoscimento dello status di genitore a due donne, con tanto di annuncio melenso: “A Firenze tutti devono avere gli stessi diritti”. Firma preceduta da una conferenza stampa in cui ha spiegato le motivazioni di questa decisione destinata a gettare benzina sul fuoco: “Il bambino ha tre mesi, si chiama Dario e questa cosa mi ha emozionato. Avevamo già riconosciuto la sorellina ormai grande. Riteniamo che i bambini di una coppia di due donne debbano avere uno status equivalente agli altri bambini”, riporta il Corriere della Sera.

Con il riconoscimento bambini e genitori possono ritrovare gioia e serenità, ha proseguito l’esponente del Partito Democratico, che non ha risparmiato frecciatine alla politica romana.“Credo che il Parlamento sia colpevole di una indifferenza verso tantissimi casi di bambini che nascono nelle nostre città, figli di coppie che si sono unite secondo la legge come unioni civili e che non hanno alcun tipo di diritto parificato a tanti altri bambini”, il suo j’accuse ai microfoni dei cronisti presenti. Nardella ha successivamente ribadito il suo appoggio nella battaglia per il riconoscimento dei diritti civili, ricordando che il Comune di Firenze parteciperà alla manifestazione Pride di sabato con una delegazione e con il patrocinio.

I fatti di Firenze seguono quanto accaduto a Padova. Lo scorso giugno la Procura ha dichiarato illegittimi gli atti di nascita di 33 bambini di coppie gay – sempre formate da due donne – registrati dal Comune.

A marzo, invece, il Comune di Milano ha interrotto le trascrizioni dei certificati di nascita esteri in seguito a una circolare del Prefetto di Milano che a sua volta aveva interpellato il ministero dell’Interno. Ora la mossa del sindaco dem Nardella rischia di riaprire lo scontro e di esacerbare gli animi su uno dei dossier più divisivi.

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