"Si è costituita parte civile...". Il solito piagnisteo dei giornalisti di sinistra contro Meloni

Sbagliare e pretndere di non avere conseguenze: per il suo post con la foto modificata di Giorgia Meloni, Giulia Cortese andrà a processo e vorrebbe che il premier ritirasse la querela

"Si è costituita parte civile...". Il solito piagnisteo dei giornalisti di sinistra contro Meloni
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Alcuni giornalisti di sinistra tendono a confondere il diritto e dovere di critica con il diritto all'insulto e così capita che, quando il politico di turno messo nel loro mirino reagisce, gridano allo scandalo. Roberto Saviano è senz'altro un esperto di questa prassi ormai consolidata ma non è sicuramente l'unico, perché a fargli compagnia da un po' di tempo, tra gli altri, c'è anche Giulia Cortese. Dai suoi social, due anni fa giornalista pubblico quello che si rivelò essere uno screenshot ritoccato in cui alle spalle di Giorgia Meloni appariva un ritratto fotografico di Benito Mussolini.

"Dietro c'è la sua matrice preferita", scriveva Cortese, dando la stura a una sequela di commenti ignobili contro colei che, un anno dopo, sarebbe diventata premier. Meloni, davanti a quella mistificazione, rispose alla giornalista: "Reputo che questa foto falsificata, pubblicata da una giornalista iscritta all’ordine, sia di una gravità unica. Ho già dato mandato al mio avvocato per procedere legalmente contro questa ignobile mistificazione. A questo è arrivato certo giornalismo di sinistra?!". Quel mandato è ovviamente andato avanti e oggi la stessa Giulia Cortese, non senza polemica, ha annunciato che si è arrivati a un'altra fase del procedimento: "Per il mio post satirico del 2021 su Giorgia Meloni andrò a processo, il signor presidente si è costituita addirittura parte civile. In nessun Paese occidentale, a quanto ci è noto, un capo del governo in carica persegue i giornalisti che fanno satira non gradita in tribunale".

La giornalista chiama "satira" la pubblicazione di un contenuto artefatto sul suo profilo Twitter, dove un utente si aspetta di trovare notizie e non altro. È evidente si tratti di un tentativo di difesa maldestro contro la causa intentata dal presidente del Consiglio, anche perché per i contenuti di satira non servono scuse, che invece lei fece. Va, inoltre, ricordato che la vicenda si è sviluppata quando ancora Meloni non era a Palazzo Chigi. Un dettaglio che Cortese si guarda bene dal riferire nel suo comunicato social.

E a chi glielo fa notare, replica pronta: "Non ti sembra che ora che lo è sarebbe il caso che ritirasse le querele ai giornalisti?". Una pretesa surreale per prseguire i propri interessi quella della giornalista, che ha già messo le mani avanti nel caso in cui il tribunale dovesse darle torto: "Da me non avrà un centesimo".

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