Si ritira il candidato di Monti che gestisce i siti porno gay

Finito nella bufera per le foto con le drag queen, le indagini per i suoi locali e i siti che offrono incontri con escort, Alessio De Giorgi ritira la propria candidatura dalla lista Monti. E leva il Prof dall'imbarazzo

Alessio De Giorgi, imprenditore e direttore di Gay.it
Alessio De Giorgi, imprenditore e direttore di Gay.it

Prima hanno fatto il giro del web le fotografie con due drag queen, poi sono spuntate le indagini per truffa in atto pubblico e reati ambientali, infine sono venuti a galla i siti hard e i portali di incontri per escort gestiti dalla sua società. Alla fine Alessio De Giorgi, direttore di Gay.it, ha deciso di rinunciare alla candidatura con la lista che sostiene Mario Monti.

De Giorgi ha deciso di fare un passo indietro. Le accuse che gli sono piovute addosso negli ultimi giorni lo hanno obbligato a ritirarsi dalle elezioni. A farlo finire nell'occhio del ciclone sono state, in primis, le fotografie, pubblicate da Libero, in cui veniva immortalato mentre baciava due drag queen, La Wanda Gastrica e Kamilla Molinari. Subito dopo erano emersi particolari "scottanti" che avevano messo in forte imbarazzo Monti che, nelle scorse settimane, aveva pregato Enrico Bondi di passare al setaccio il curriculum di tutti i candidati nelle sue liste. Con De Giorgi, però, qualcosa dev'essere sfuggito alla lente d'ingrandimento di Bondi. E non si tratta solo delle fotografie. Il direttore di Gay.it, noto imprenditore che, all'ultima Leopolda di Matteo Renzi, si era espresso favorevole alla battaglia per i diritti delle coppie omosessuali, è finito più volte nei guai con la legge sia per le licenze dei locali da ballo che gestisce sia per il contenuto dei siti di cui è proprietaria la sua società. Ieri sera, infatti, Dagospia ha svelato che Gay.it è il contenitore di altri quattro siti che, oltre a offrire video hard a contenuto omosessuale, propongono incontri per escort.

Una selva di polemiche ha coperto De Giorgi che oggi ha deciso di rinunciare alla candidatura e di togliere dagli impicci Monti che, per settimane, era andato in giro assicurando liste pulite e candidati eccellenti. Sul suo sito, però, De Giorgi non ha rinunciato a lanciare i propri anatemi nel comunicare "la decisione sofferta di voler rinunciare alla candidatura al Senato". Il direttore di Gay.it ha, infatti, spiegato di aver deciso "non senza molte difficoltà di coscienza, vista la denigratoria campagna mediatica portata avanti in questi giorni ai miei danni" da giornali ed emittenti. De Giorgi ha, quindi, denunciato di essere stato "vittima di un tritacarne vero e proprio, che ha cercato ed è riuscito a scandagliare in profondità ogni mia attività imprenditoriale, con una intensità inaudita e non applicata a nessun altro candidato della prossima competizione elettorale".

Tutto questo, a detta dell'imprenditore, con "il disegno" di "mettere in difficoltà Monti e la sua lista tentando di mettere in evidenza presunte contraddizioni, in base ad un non meglio specificato senso comune, sia all’interno della lista sia all’interno della coalizione, attuata forse per coprire mediaticamente ben altre contraddizioni in liste vicine ai giornali che hanno portato avanti questa campagna". Quel che è certo è che, in questo modo, il Professore viene levato dall'imbarazzo

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