È rimasto in sella cinque mesi Franco Battiato come assessore alla Cultura della Regione Sicilia. Il suo ingresso nella giunta guidata dal governatore Rosario Crocetta era iniziata il 6 novembre scorso, quando l’allora neopresidente, supportato dalla cordata Pd-Udc, scelse il cantautore catanese come assessore al Turismo. Una nomina che fece storcere la bocca a molti: non solo per l'inesperienza del diretto interessato, quanto per la sua oggettiva impossibilità a seguire da vicino i lavori della giunta a causa dei (troppi) impegni musicali, non da ultimo il nuovo tour in giro per i teatri d'Italia e d'Europa.
Nonostante il poco tempo a disposizione, però, Battiato è riuscito lo stesso a farsi notare. Il 7 febbraio scorso, quando, dopo aver spulciato i conti, nel corso di una conferenza stampa attaccò i suoi predecessori dichiarando "nelle casse dell’assessorato non c’è più un euro. Hanno rubato tutto".
Negli ultimi giorni l’assessore-cantautore è uscito decisamente fuori dal seminato. Prima ha inveito contro la destra italiana: "Non appartiene agli esseri umani". Poi se l'è presa con il parlamento: "Ci sono troppe troie disposte a tutto". Un uno-due davvero sorprendente quello del "maestro". Anche se dopo ha provato a correggere il tiro dicendo che si riferiva alle passate legislature. Unanime è stata l'indignazione. Prima fra tutte quella della presidente della Camera Laura Boldrini: "Stento a credere che un uomo di cultura come Battiato, impegnato ora in un’esperienza di governo in una regione importante come la Sicilia, possa aver pronunciato parole tanto volgari".
Parole a cui hanno fatto eco quelle del presidente della Regione Siciliana, Rosario Crocetta, che scusandosi a nome dell’assessore e del governo regionale ha sottolineato come Battiato, con le sue affermazioni abbia "sicuramente violato il principio della sacralità delle istituzioni". Oggi la revoca del mandato da parte del governatore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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