"Silvio sarebbe orgoglioso". Paolo Berlusconi promuove il governo Meloni

L'endorsement a margine dell'evento di Forza Italia: "Mio fratello sarebbe orgoglioso di come Tajani sta portando avanti questa missione"

Paolo Berlusconi
Paolo Berlusconi
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A domanda secca il fratello del Cavaliere, Paolo Berlusconi, non ha alcun dubbio: Silvio Berlusconi sarebbe fiero di questo governo. “Ovviamente sì”, è la risposta consegnata alla stampa a margine di un evento di Forza Italia a Milano. Il motivo è presto detto. L’esecutivo guidato da Giorgia Meloni “sta portando, col contributo centrista moderato di buon senso di Forza Italia, un discorso molto equilibrato e apprezzato e si vede dal fatto che il nostro governo sia il più stabile in Europa e il nostro presidente del Consiglio abbia avuto quei riconoscimenti, anche ultimamente, tra i vari presidenti Ue”.

Il messaggio della famiglia Berlusconi

Ma non solo. Il fratello di Berlusconi parla a nome dell’intera famiglia. Un endorsement senza riserve all’operato di Antonio Tajani e del nuovo corso del partito guidato fin dal 1994 da Silvio Berlusconi. La famiglia Berlusconi, ha spiegato, continua "sempre" a sostenere Forza Italia. E, facendo riferimento proprio alla memoria del Cav, Paolo Berlusconi assicura:“Mio fratello sarebbe orgoglioso di quello che è successo in questo anno e mezzo, e sarebbe orgoglioso di come sta portando avanti questa missione Antonio Tajani. Chapeau”.

Il ministro degli esteri, infatti, dopo la morte dell’ex leader azzurro ha portato avanti quello che Paolo Berlusconi definisce “il testamento spirituale di mio fratello”, scritto pochi giorni prima del 12 giugno. Gli obiettivi, a ben vedere, erano esattamente gli stessi: “Che Forza Italia fosse il partito della democrazia, della libertà, della pace, garantista, della giustizia giusta e dello sviluppo economico". Da qui l’incoraggiamento della famiglia: "Il partito di Forza Italia - ha aggiunto Paolo Berlusconi - che non è un partito di plastica, sta marciando nella direzione giusta".

L'appello di Tajani

Parole che coincidono perfettamente con il clima dell’incontro “Un piano industriale per l'Italia e per l'Europa”, organizzato dal partito a Milano. Tra politica estera e dossier interni, Tajani non ha perso l’occasione per ricordare la bussola ideologica portata avanti dal Cav negli ultimi trent’anni. Una direzione liberale, sia sul piano economico sia a livello fiscale. “Come diceva Berlusconi, la ricetta è meno tasse, meno tasse, meno tasse. Perché più guadagnano i cittadini, più si consuma, più soldi entrano nelle casse dello stato”, ha ribadito il leader di FI, ricordando l’abc della tradizione liberale e liberista.

Poi, a stretto giro, è arrivato il messaggio all’opposizione.

Noi siamo come Ulisse, non ci facciamo condizionare dalle sirene che spesso sono stonate, perchè stiamo bene dove stiamo, fieri e convinti di essere l'anima cristiana liberale riformista e atlantista della colazione di centrodestra che senza di noi non sarebbe il centrodestra", ha proseguito Tajani, sottolineando che"noi siamo il centro politico italiano, una forza seria e rassicurante". "Non abbandoneremo il bipolarismo - ha concluso - perché siamo figli dell'uomo che lo ha inventato".

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