«Mentre i governi europei discutono per fare l'interesse dei cittadini, la sinistra corre in Europa a cercare di danneggiare, di indebolire nella trattativa il governo italiano perché per loro l'unico obiettivo è tornare al potere senza passare per le urne dove ultimamente non hanno grandi risultati». Così il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, all'evento «La Ripartenza», organizzato dal nostro vicedirettore Nicola Porro al Teatro Petruzzelli di Bari.
Lollobrigida ha posto precisi paletti a eventuali alleanze a Bruxelles. «Se l'impostazione è quella di Timmermans, se i Verdi dovessero continuare tenere in piedi le follie di distruzione del nostro sistema produttivo, non ci staremo mai, alleanze organiche con la sinistra noi non ne facciamo». Il ministro si è detto orgoglioso dell'impostazione del dl Agricoltura, recentemente convertito in legge, in particolare della norma che impedisce di utilizzare i campi coltivabili per installare pannelli fotovoltaici. «Gli spagnoli mi scriveranno una lettera in cui esporranno la loro preoccupazione, ma ho detto loro: Avete tanta Meseta, investite sui pannelli solari dove non potete produrre niente piuttosto che venire a comprare i nostri campi!».
Lollobrigida ha rimarcato che l'Italia sta riguadagnando in Europa quel peso politico che ha portato gli altri Paesi a conseguire «un vantaggio in agricoltura, perché non si privilegiano politiche agricole che si sposano con il nostro modello di sviluppo». Ecco perché il ministro ha rivendicato l'eliminazione dal Green Deal il «folle» bando contro gli agrofarmaci che Timmermans voleva imporre. «Senza agrofarmaci si avrebbe un -40% di produzione e saremmo costretti a importare da Paesi che usano 20-30-40 volte gli stessi agrofarmaci».
Alla kermesse barese ha partecipato anche l'amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola che ha ricordato come «la separazione della rete fissa , oltre a svolgere una funzione importante per la remunerazione del capitale, consentirà da una parte di investire in maniera significativa in un'infrastruttura strategica per il Paese e dall'altra di concentrarci nello sviluppo del digitale in Italia». Secondo Labriola, si tratta di «un passo cruciale per garantire che le risorse verranno utilizzate in modo efficiente e per assicurare che le infrastrutture di telecomunicazione siano all'altezza delle sfide tecnologiche e di mercato».
Il commercial director di Grimaldi Group e presidente Alis, Guido Grimaldi, ha invece rilevato come «la tassazione e le nuove regole europee rischiano di provocare ingenti danni in termini di extracosti al settore della navigazione commerciale» e che «di fronte a questa follia green è fondamentale prevedere un sistema di incentivi
per rilanciare un comparto che oggi presenta già molti profili virtuosi».Il direttore generale Informazione e Comunicazione di Mediaset, Mauro Crippa, ha invece messo in evidenza i rischi dell'intelligenza artificiale che potrebbe conquistare «posti chiave» nel settore dei media, mentre «ogni volta che un giornalista viene sostituito, in tutto o in parte, da un sistema elettronico, perdiamo una parte importante di autenticità della nostra azione». I 12 capi azienda delle principali big tech americane, ha concluso, «possono definire i megatrend e questa concentrazione mette in discussione anche le sovranità nazionali».
Il direttore del Giornale, Alessandro Sallusti, ha infine, evidenziato come le riforme istituzionali del governo di centrodestra «siano un'operazione rischiosissima perché l'Italia è un Paese irriformabile in quanto non solo l'opposizione dialoga, ma anche perché non si muove foglia che il presidente della Repubblica non voglia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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