Maremoti, tsunami, terremoti, alluvioni. Basta una calamità naturale ed eccoli che arrivano. Si tratta dei complottisti. La terra non ha ancora smesso di tremare in Emilia che c'è già chi dà la colpa al Sistema, reo di ignorare i segni chiari del terremoto imminente, di "nascondere" le mappe di sismicità o, peggio, che consente pratiche poco ortodosse.
Così, per l'occasione, Grillo ha rispolverato Giampaolo Giuliani, il tecnico che sosteneva di aver previsto il sisma che ha distrutto L'Aquila nel 2009. Forum e siti di controinformazione invece hanno addirittura trovato il responsabile del terremoto. La tettonica delle placche? Superata. A causare il sisma è stato l'uomo. Come? Con una tecnica dal nome cacofonico che già fa presagire loschi scenari: il "fracking". Si tratta della fratturazione idraulica, un metodo (peraltro mai usato in Italia) che serve per l'estrazione degli idrocarburi. In pratica per frantumare le rocce del sottosuolo si sfrutta la pressione idraulica.
Ma può davvero provocare un disastro come quello del Modenese? Il sismologo dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Salvatore Barba nega questa possibilità. "Normalmente viene usato su pozzi che hanno delle dimensioni del metro e arrivano a 2-4 km di profondità", ci spiega, "La faglia che ha provocato il terremoto in Emilia è grande dieci chilometri e si trova a 10-15 chilometri di profondità". Dimensioni ben diverse, insomma. Ma non solo. "Tutti gli eventi di simicità indotta (il fracking, ma anche le estrazioni petrolifere o anche la pressione di una diga sulle rocce) sono monitorati", continua il sismologo, "E questo terremoto ha caratteristiche completamente diverse". Del resto i sismologi sono perfettamente in grado di distinguere un sisma causato da un vulcano da uno provato dallo spostamento delle placche. Tra l'altro secondo Barba il sisma più grande da fratturazione idraulico di cui si abbia finora conoscenza è di magnitudo 3,5. "Stiamo parlando di oggetti di qualche decina di metri rispetto a una faglia che è di 10 km di lunghezza. Immagini di quanta acqua c'è bisogno per generare una frattura del genere".
Anche sulla presunta "bassa sismicità" dell'Emilia, Barba ha da ridire: "Nelle mappe usate per la normativa, la zona ha una sismicità di magnitudo 6,1-6,2, più o meno quella dei terremoti che si sono verificati. Certamente tutti si possono sbagliare, ma le scosse di questi giorni sono perfettamente compatibili con le previsioni". E sulla classificazione "medio-bassa"? "Diciamo medio-bassa perché lo confrontiamo con magnitudo 7-7,5 che possono verificarsi a Messina, in Calabria, in Irpinia, in Abruzzo. E nella magnitudo 7 l'energia irradiata e tre volte superiore rispetto a quella 6".
E il sismologo non ha dubbi nemmeno sulla possibilità di prevedere i terremoti. Inutile tirare in mezzo i Maya ("una superstizione") o Giuliani ("meno di una superstizione"). I terremoti si possono prevedere solo nel senso che si può immaginare la loro intensità massima, ma non è possibile stabilirne il momento e il luogo preciso. "Il quando è definibile nell'ordine dei 25 anni, mentre il luogo nell'ordine di 300 km. Ma quello che interessa ai cittadini è sapere quando accadrà sotto casa propria". E per quanto riguarda possibili "sintomi" che potrebbero far presagire l'arrivo di un terremoto? "Sono 50 anni che la comunità sismologica scientifica raccoglie i dati e non esclude nessun fattore. Eppure finora non si è trovato nessun precursore sismico attendibile. È giusto continuare a misurare tutto, ma fino ad adesso non si è riscontrato nessun caso di utilità di un approccio di questo tipo". E poi sottolinea come la placca che ha causato il terremoto in Emilia, avrebbe potuto generarlo anche nel Friuli e sul Gargano. Eppure non è successo. Insomma, l'unica previsione possibile - per ora - è la prevenzione: sul sito dell'Ingv è possibile valutare il rischio sismico della propria zona e fare i test del caso sulla propria abitazione.
Un'idea la danno anche le mappe che valutano (con tre diversi metodi geologici e uno basato sugli eventi precedenti) la probabilità di un terremoto con magnitudo superiore a 5,5 entro 25 anni per ogni Regione italiana.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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