Roma - Roma non si scuote neppure per il ballottaggio. Resta ancora un pugno di ore per votare oggi fino alle 15, ma intanto ieri «il risveglio» tanto atteso dai candidati non c'è stato. Né per il Campidoglio e neppure per il resto d'Italia: chiunque vincerà oggi sarà un sindaco di «minoranza». L'affluenza è crollata peggiorando anche rispetto al dato del primo turno. A Roma alle 22 aveva votato appena il 32,30 per cento contro il 37,69 del primo turno, con un calo di oltre il 5 per cento. Ma la media generale dei ballottaggi ha registrato un calo ancora più forte: alle 22 aveva votato il 33,87 per cento contro il 42,38 del primo turno, ovvero 8,5 punti in meno. Dati negativi in tutti i comuni del Lazio dove Viterbo scende dal 45,75% del primo turno al 33,64.
Il disinteresse per il voto dilaga: Ancona dal 40% al 27,12%; Avellino dal 54,93 al 36,97; Barletta dal 50,85 al 31,27. Imperia dal 47,68 al 36,98. Tiene meglio Brescia che perde dal 47,75 al 43,68; Lodi va peggio e scende dal 49,80 al 40,90; Treviso dal 46,82 al 41,92. Pessima performance anche per Siena che cala dal 51,77 al 40,49. Dunque seggi semideserti praticamente in tutta Italia nonostante anche il tempo, incerto e piovoso, avesse cercato di dare una mano ai candidati. Gli italiani chiamati a scegliere il loro sindaco sono tanti: 4 milioni, 485.637. Hanno risposto in pochi. Nei ballottaggi sono coinvolti 67 comuni (11 capoluoghi), in Sicilia invece 142 comuni votano per il primo turno e l'eventuale ballottaggio si terrà il 23 e il 24 giugno.
La sfida che pesa di più politicamente è quella del Campidoglio con il chirurgo ex senatore del Pd, Ignazio Marino, decisamente favorito con il 42,6 per cento incassato al primo turno mentre il sindaco uscente, Gianni Alemanno si era fermato al 30,27. Tra i due un fortuito incontro nel pomeriggio ieri alla festa per i 10 anni dell'Auditorium dove si sono scambiati una cordiale stretta di mano. Intanto il comitato Marino accusava quello di Alemanno di aver violato il silenzio elettorale per una dichiarazione a favore del sindaco uscente lanciata alla radio da un tifoso laziale. A Siena, con la campagna elettorale funestata dallo scandalo Monte dei Paschi, un ballottaggio storico dopo vent'anni: l'ultimo nel'93. Si fronteggiano un bancario Mps, ex sindaco di Monteriggioni, Bruno Valentini (Pd, Sel e Riformisti) e il cardiochirurgo Eugenio Neri per il centrodestra. Attesa per Brescia dove il sindaco uscente, Adriano Paroli (Pdl, Lega, Fratelli d'Italia e Udc) sfidato da Emilio Del Bono, centrosinistra, che ha appena 50 voti di vantaggio. Che gli italiani non avessero voglia di andare a votare si è capito subito con i primi dati delle ore 12 e delle 19 che hanno segnato un calo pure rispetto alla percentuale del primo turno già molto scarsa: alle 12 il 9,08 rispetto al 10,96; alle 19 il 24,60% rispetto al 32,69%. A Roma le cose non erano sembrate andare troppo male perché il calo dell'affluenza rispetto al primo turno era stato di circa il 6 per cento alla rilevazione delle ore 19, mentre negli altri comuni del Lazio il calo era generalizzato intorno al 7 per cento. Quindi la flessione generale confermata in serata.
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